Fascisti da stadio contro metropoliscafé

Venerdì 29 aprile al Metropoliscafé. Sono appena terminate le letture di poesie e lo spazio è ancora pieno di persone. Molte le famiglie con bambini e bambine.
11.30: tre tipi, teste rasate spalle grosse e scala dell’Hellas Verona sulla schiena entrano al metropolis. Vengono fermati sulla porta, facedo loro notare che è uno spazio associativo, non un locale.
I tre escono e una volta fuori, si girano senza motivo e colpiscono i primi che trovano. Cercano di entrare con la forza ma vengono respinti e le botte continuano anche all’esterno. Si conclude così una serata che doveva essere, e comunque nonostante l’aggressione è stata, un momento dedicato alla cultura e alle esperienze di vita solidali.Nel terzo anniversario dell’aggressione mortale a Nicola Tommasoli, continuano a ripresentarsi comportamenti intolleranti e violenti nella nostra città. Leggi tutto “Fascisti da stadio contro metropoliscafé”

Verona. Contro la deturpazione del paesaggio servono una «rete di resistenza» e una nuova sensibilità dei cittadini

Da: L’Arena – 27/06/2010

San Pietro In Cariano. Il volume sullo sviluppo edilizio della Valpolicella: un atto di accusa
La ricetta di Gabriele Fedrigo: contro la deturpazione del paesaggio servono una «rete di resistenza» e una nuova sensibilità dei cittadini

Coltivare il bello che è in ciascuno e opporre resistenza. Leggi tutto “Verona. Contro la deturpazione del paesaggio servono una «rete di resistenza» e una nuova sensibilità dei cittadini”

Verona. DI.N.O. occupato – Foto e rassegna stampa

Da: http://dino.noblogs.org
Si parte: DI.N.O. is born…
dinodinodino
Striscioni e pulizie. Roccolta di rifiuti stratificati nel tempo dentro il quartiere di Borgo Trieste:
dinodinodino
Eh, qualcuno si è accorto, alla fine…
dinodino
Com’era prima dell’intervento. La proprietà si è preoccupata di cacciare i senza casa che in questi anni lo hanno usato come riparo, ma il fatto che sia da tempo “occupato” dai rifiuti, questo va bene:
dinodino
Fonte: Corriere di Verona – 05/06/2010

I «sinistr-orsi» ispirati da Dino occupano stabile in viale Venezia
Dopo le denunce al Metropolis «presi» gli spazi dell’ex concessionaria Fiat. Decine di ragazzi a ripulire l’area. «Chiediamo un tavolo di confronto con il comune che non ci ha ascoltato».

Verona — Ci sono entrati, alla chetichella, due sere fa. Un po’ come si muove l’orso. Su sentieri non tracciati, pachidermico all’apparenza, ma assolutamente scaltro nell’azione. «M5, mi chiamano. Fanno così, ti cosificano mettendoti una sigla. Preferisco Dino, anche se è un nome che mi hanno appiccicato… ». Hanno «occupato» uno spazio e «sgomberato» le sgauie, le immondizie, ieri quelli che a primo acchito dovrebbero essere i soliti «sinistr – e in questo caso più che mai a tutto tondo – orsi». Leggi tutto “Verona. DI.N.O. occupato – Foto e rassegna stampa”

Metropolis resiste – Rassegna stampa

metropolis attack

Fonte: L’Arena – 18/05/2010

Veronetta. Contro la chiusura, in trenta nell’atrio di Palazzo Barbieri
I giovani del Metropolis protestano in Comune

Trenta giovani del Metropolis hanno occupato l’atrio del Comune per protesta. Da qualche giorno un messo comunale ha consegnato all’associazione di via Mazza l’ordinanza che vieta la vendita di bevande e cibi e di svolgere intrattenimento musicale. Leggi tutto “Metropolis resiste – Rassegna stampa”

«Il Circolo Metropolis rischia la chiusura»

Fonte: L’Arena – 21/04/2010

Norme. I ragazzi di via Cantarane in allarme

Il Metropolis rischia la chiusura. Al centro giovanile e culturale di via don Nicola Mazza, nel quartiere universitario a Veronetta, i ragazzi sono in allarme perché, dicono, la Procura avrebbe aperto un fascicolo dopo che i vigili hanno contestato la mancanza di norme di sicurezza. A raccontarlo sono gli stessi giovani del Collettivo studentesco, di Rete per la casa e quanti, insegnanti e studenti, sono impegnati nelle attività che si svolgono all’interno del circolo, dall’assistenza e all’aiuto ai bambini e ragazzi bisognosi, ai corsi di alfabetizzazione e cucina, al ritrovo con buona musica il sabato sera. Leggi tutto “«Il Circolo Metropolis rischia la chiusura»”

Centro clandestini, antirazzisti sulle barricate

Fonte: Corriere di Verona – 20/04/2010

Il Cie. Torna l’ipotesi Bovolone. Si riaccende il fronte del no. Inquietante a ridosso del 25 aprile
Associazioni in campo dopo il rilancio di Tosi. Giorgetti (Pdl) difende la scelta: va fatto

Verona – I bookmaker dell’immigrazione clandestina puntano nettamente su Bovolone. E’ lì che dovrebbe non tanto sorgere – visto che le strutture ci sono già – ma se non altro essere «posizionato» il Cie, il centro d’identificazione ed espulsione del Veneto, in quello che ormai è un vero e proprio risiko degli immigrati da cacciare. Prima la porzione villafranchese di Caluri, poi quella no perchè ci sono le cisterne da bonificare. Allora quella parte che fa capo a Sommacampagna, già bella e che pronta, con le «casette » che ospitavano i militari dell’aeronautica. Perchè è lì che si va a comporre la mappa dei siti ospitabili. Nelle caserme dismesse o in via di dismissione. Proprio come quella di Bovolone. Leggi tutto “Centro clandestini, antirazzisti sulle barricate”

1 marzo a Verona: rassegna stampa

Fonte: L’Arena – 02/03/2010

«Paghiamo le tasse ma ci considerano di serie B»

«Una giornata senza di noi», il primo sciopero dei migranti italiani e di buona parte d’Europa, è iniziato a Verona con un presidio in piazza Santa Toscana alle 11. Nulla a che vedere con i 20 mila in piazza a Napoli o con gli stranieri che davano lezioni di clandestinità davanti a Montecitorio, a Roma. Qui in 150 hanno raccontato il loro dramma di immigrati, e i loro racconti di vita erano un chiaro sfogo rivolto alla ricerca di confronto e di un po’ di umanità.
Il presidio di porta Vescovo voluto da Cittadinanza Globale, Adl Cobas, Rete sociale per il diritto alla casa e da tutti gli impiegati nelle cooperative Genius Dhl di Veronella, Coop Concordia con Mtn San Bonifacio, Coop Halding, Group Tnt Ver e Coop Europromos, e dalle associazioni Algerini Verona Anwar, Marocchina Atlas, Consulta immigrati, infine dai collettivi Studentesco e Metropolis, ha portato in piazza anche tante donne e bambini. «Ho fatto perdere un giorno di scuola a mio figlio perché trovo che anche manifestare per i propri diritti sia un modo per insegnare e formare gli adulti di domani», dice una giovane madre con in capo il chador e vestita all’occidentale. Su un palco dove è stato appeso un manifesto con scritto «Rete per la casa, un diritto per tutti», sale un ragazzino di 11 anni. Si chiama Taha, il suo nome in arabo significa prediletto.
Racconta che è nato alla maternità di Borgo Trento e non è considerato cittadino italiano. Eppure i suoi compagni di scuola lo trattano alla pari. «Io non sento nessuna differenza tra me e i miei compagni. Non trovo giusto che ci sia qualcosa o qualcuno che mi faccia sentire di meno o come un qualcosa che non merita di rimanere in questa città. Io non sono una cosa ma una persona». Il suo intervento è seguito da un lungo applauso. Poi ha parlato Paul, uno studente delle superiori. «Sono nato qui ma nella mia carta di identità c’è scritto cittadinanza nigeriana», afferma. In piazza ci sono i rappresentanti dei lavoratori impiegati in note aziende cittadine. Fra loro Roberto Malesani, legale di Adl Cobas e Rete sociale per il diritto alla casa, nonché di Cittadinanza Globale.
Kaled Ben Ammar, del direttivo di Cittadinanza Globale e sindacalista, parla di «leggi razziali» introdotte nel Paese negli ultimi anni, e dei ritardi nella consegna dei permessi di soggiorno. «Sembra impossibile che nessuno capisca il dramma di chi lavora e non è nemmeno tutelato. Di chi vive in questa città pagando le tasse e non è considerato cittadino», grida dal microfono ricordando a i presenti che il lavoro degli immigrati garantisce il 10% del Pil. In piazza Santa Toscana le donne offrono la loro testimonianza. Toccante quella di Rabih Souad: «Avevo una famiglia fino a un anno fa, quattro figli e un marito. Lavorava in nero, è stato trovato senza permesso di soggiorno e rimpatriato. È morto in Algeria. Ora cerco un lavoro, ho portato i miei figli a scuola dalle suore e l’assistente sociale invece di aiutarmi mi ha denunciata».

Verona – Occupare non è reato

occupazione casa saval

Da: L’Arena.it – 02/02/2010

Fu il 2006 l’anno nero delle occupazioni delle case Ater: in via Maddalena, in via Ticino e in via Monte Tesoro tre nuclei familiari si insediarono in appartamenti sfitti. Seguirono accessi dei funzionari dell’ente, richieste di sequestro e successivi sgomberi per restituire le case al proprietario. Fu quindi la volta dei provvedimenti firmati dal gip e arrivarono le denunce per danneggiamento (cambiarono le serrature) e invasione di edifici. Leggi tutto “Verona – Occupare non è reato”

Verona – Lavoratori stranieri. La rete chiama allo sciopero generale

Fonte: L’Arena – 22/01/2010

Proteste. In risposta alle vicende di Rosarno

Anche i migranti veronesi aderiranno a «Un giorno senza di noi», la giornata dove i lavoratori stranieri incroceranno le braccia. Lo sciopero sarà il primo marzo e segue una proposta lanciata sul social network Facebook. A questo si è aggiunto un altro passaggio che ha portato le associazioni legate ai lavoratori migranti a confrontarsi su di un blog messo a punto da «Progetto Melting Pot». Tra le migliaia di adesioni c’è anche quella veronese che coinvolge la stralarga maggioranza dei 15mila migranti impiegati in fabbriche e cooperative. Leggi tutto “Verona – Lavoratori stranieri. La rete chiama allo sciopero generale”