Verona – Permessi, migranti dal prefetto «Via allo sciopero della fame»

Giornata intensa per gli stranieri che da giorni sono accampati davanti alla chiesa di San Nicolò
I portavoce: «Dopo il referendum chiederanno un chiarimento al ministero per poi poter iniziare con le convocazioni»
Fonte: L’Arena – 12/06/2011

Anche la prefettura ha aperto le porte. Dopo che, giovedì scorso, la cinquantina di migranti che da mercoledì si è piazzata davanti alla chiesa di San Nicolò per emergere dalla clandestinità a cui è condannata, ha ricevuto l’ascolto e la solidarietà della Chiesa e del vescovo Zenti, ieri anche in prefettura le parole rivolte ai rappresentanti di quei migranti sprovvisti loro malgrado di regolare permesso di soggiorno sono state di apertura.
«Abbiamo incontrato il capo di Gabinetto della prefettura Alessandro Tortorella e il dirigente dell’area immigrazione Gerardino Mattia», riferiscono i portavoce di Cittadinanza Globale, l’associazione che dallo scorso anno ha dato il via a una serie di manifestazioni per far luce sulla situazione degli oltre 200 immigrati truffati su suolo veronese da chi ha cavalcato la sanatoria del 2009. «Si sono detti consapevoli del problema e ci hanno garantito che, una volta evase le questioni relative ai referendum in corso, martedì stesso chiederanno un chiarimento al Ministero. Le pratiche sono sospese perché è il Ministero che deve sbloccare la situazione e dare l’autorizzazione a procedere. Ottenuto l’ok procederanno con le convocazioni».
Soddisfatti quindi, ma non del tutto, perché chi, due anni fa, è stato truffato sborsando fino a 5mila euro per permessi di soggiorno falsi e lavori garantiti, ma di fatto inesistenti, non accetta di vedersi abbandonato dalla legge. «La questione dell’articolo 18 è aperta», dicono ancora e puntano a un incontro con il procuratore Mario Giulio Schinaia.
«Abbiamo presentato oltre 100 istanze e vogliamo delle risposte». Prima dell’incontro in prefettura, ieri mattina, il tentativo era stato quello di depositare un esposto all’ufficio denunce del tribunale per cercare di ottenere quei rigetti necessari a fare ricorso al Tar.
Quegli immigrati che ormai da quattro notti dormono sul sagrato di San Nicolò, hanno raggiunto gli uffici del tribunale in gruppo, con un corteo non autorizzato che gli è costato una denuncia. Trovato l’ufficio preposto chiuso, hanno fatto immediata marcia indietro per tornare in piazza San Nicolò da dove non si sono più mossi e continueranno a restare finché la situazione non sarà effettivamente sbloccata.
Lo faranno rinunciando al cibo e alle coperte che vengono loro offerte ogni notte dalla ronda della carità, pronti a tutto pur di uscire dalla clandestinità che viene loro imposta dalle leggi italiane. «Abbiamo ricevuto telefonate da Padova, Brescia e altre città in cui, da mercoledì prossimo, partiranno altri presidi permanenti», fa sapere il responsabile di cittadinanza globale, Benammar Khaled. «Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) distribuiremo volantini ai passanti perché sappiano il motivo della nostra presenza davanti alla chiesa, mentre nel pomeriggio, verso le 13, saremo alla festa dei popoli a Villa Buri». Un invito, quello di salire sul palco della festa che ormai da anni dà voce alla «diversità» intesa come ricchezza, arrivato giovedì scorso dalla stessa diocesi.