Fascisti da stadio contro metropoliscafé

Venerdì 29 aprile al Metropoliscafé. Sono appena terminate le letture di poesie e lo spazio è ancora pieno di persone. Molte le famiglie con bambini e bambine.
11.30: tre tipi, teste rasate spalle grosse e scala dell’Hellas Verona sulla schiena entrano al metropolis. Vengono fermati sulla porta, facedo loro notare che è uno spazio associativo, non un locale.
I tre escono e una volta fuori, si girano senza motivo e colpiscono i primi che trovano. Cercano di entrare con la forza ma vengono respinti e le botte continuano anche all’esterno. Si conclude così una serata che doveva essere, e comunque nonostante l’aggressione è stata, un momento dedicato alla cultura e alle esperienze di vita solidali.Nel terzo anniversario dell’aggressione mortale a Nicola Tommasoli, continuano a ripresentarsi comportamenti intolleranti e violenti nella nostra città.
I tre protagonisti dell’episodio sono probabilmente “solo” dei balordi da stadio, ma pienamente fascisti in quei comportamenti che troppo spesso a Verona vengono tollerati, quando non direttamente sostenuti.
Non c’è bisogno di dire che noi, attivisti/e del metropolis, continueremo le nostre attività.

Fonte: L’Arena – 03/05/2011

Ultras dell’Hellas assaltano Metropolis
Aggressioni. Due sere fa nel circolo privato di via Cantarane. Il blitz durante uno spettacolo dedicato ai bambini

Verona. Hanno fatto irruzione nel circolo Metropolis a suon di pugni e spintoni nonostante fossero stati invitati più volte ad andarsene perchè privi della tessera. L’hanno fatto due sere fa nella sede di via Cantarane durante uno spettacolo dedicato ai bimbi. All’urlo «Siamo degli ultras e vi spariamo» hanno tentato di farsi largo durante la recita di poesie. Il loro tentativo, però, è andato a vuoto perchè respinti dagli organizzatori della manifestazione.
Si è ripetuto due sere fa il rito d’intolleranza nella nostra città ad un solo giorno dal terzo anniversario dell’omicidio di Nicola Tommasoli. Quel delitto sembra non aver insegnato niente a questi personaggi, vicini al mondo della curva sud così come hanno già scoperto gli investigatori nelle prime battute dell’inchiesta.
Sul posto, sono intervenuti prima gli agenti della Guardia di finanza della vicina caserma di via Mazza e subito dopo, i poliziotti delle Volanti. I due aggressori sono stati bloccati subito e sono stati portati in questura mentre un terzo personaggio sarebbe scappato. I giovani sono stati identificati e nella notte sono stati rilasciati. Uno di loro avrebbe dei precedenti ma non sarebbe legato a movimenti dell’estrema destra veronese. A loro carico, per il momento, non sarebbe stato aperto alcun procedimento ma gli accertamenti della Finanza continuano e anche la Digos si sta interessando della vicenda.
Il nodo dell’inchiesta riguarda la natura di quel blitz. Gli investigatori vogliono capire se si si stratta di un assalto improvvisato di tre ultras o se, invece, è stato una spedizione punitiva, organizzata contro chi professa idee diverse da chi appartiene alle frange più estreme del tifo gialloblu.
Alcuni testimoni, presenti venerdì nel circolo, hanno sentito urlare dai 3 insulti come «comunisti sfigati». Altri spettatori presenti venerdì allo spettacolo al Metropolis parlano anche di uno dei tre che impugnava il collo di una bottiglia. «Erano molto carichi e agitati», racconta uno dei 50 partecipanti all’iniziativa del Metropolis, «sembravano sotto l’effetto della cocaina. Li avevo già notati fuori dal Malacarne e mi ero chiesto cosa ci facevano davanti a quel locale visto che si capiva dal loro abbigliamento il loro orientamento politico».
Uno dei promotori ieri si è recato in ospedale dopo l’aggressione durante la quale ha preso un pugno sulla testa. «Assolutamente senza motivo», dice l’insegnante di 46 anni. I sanitari gli hanno poi prescritto «dieci giorni di cure e dovrò portare il collarino per otto. Poi farò un’altra visita per verificare la mia situazione e non è escluso che mi vengano dati altri giorni. Domani andrò in caserma dalla guardia di finanza a deporre e racconterò ciò che è successo».
Tutte le circostanze raccontate dai partecipanti sono in corso d’accertamento dagli inquirenti di Finanza e Digos in queste ore.