Verona – Io non ho paura: festa in piazza contro il fascismo

Rassegna stampa L’Arenail Verona
 
Oggi pomeriggio in piazza Viviani (Piazza delle Poste), a pochi metri da dove, nella notte del 5 gennaio, 15 neofascisti hanno aggredito una ragazza e due amici, si è svolto un presidio lanciato dagli studenti medi e aperto alla società civile veronese attraversato da 200 persone, soprattutto giovani e giovanissimi.
La presenza in piazza si è trasformata in una festa, espressione di
quella socialità libera e ribelle che si vuole riappropriare delle
strade e delle piazze di Verona, per chiudere ogni spazio di agibilità
per i fascisti che si divertono a girare per il centro alla caccia del
diverso.
Si è ancora una volta denunciato il pesante clima di
razzismo e intolleranza, frutto delle politiche discriminatorie e
securitarie del sindaco Tosi, humus culturale nel quale crescono quei
gruppi colpevoli di decine di aggressioni.
Gli studenti hanno
denunciato anche il fatto che contemporaneamente all’iniziativa, nella
sede di Casa Pound, Blocco Studentesco ha organizzato una conferenza di
presentazione del dossier sui fatti di piazza Navona, becero tentativo
di rovesciare la verità di quel giorno, quando è evidente la contiguità
tra la violenza squadrista a Roma e la violenza per le vie di Verona,
di cui è rimasto vittima il 1 maggio Nicola Tommasoli.
Si sono alternati interventi, musica, live-set dei Desperado crew,
proiezione di video con interventi di Ascanio Celestini e Moni Ovadia
sull’omocidio di Nicola, dirette in streaming con la manifestazione per la Palestina di Roma e con l’iniziativa dei No dal Molin a Vicenza: la piazza, per un intero pomeriggio, dalle 15 alle 19, è stata finalmente libera e sicura.
io non ho pauraio non ho pauraio non ho pauraio non ho paura

Verona: io non ho paura. Iniziativa sabato 17 gennaio in Piazza delle Poste

"Non dimentichiamo Nicola",
così gli studenti di Verona aprono il comunicato che lancia per sabato
17 gennaio a Verona la mobilitazione in occasione di un incontro
pubblico del gruppo di estrema destra di Casa Pound per raccontare la
loro "verità" sui fatti di Piazza Navona a Roma durante la manifestazione dell’onda studentesca.
Non si respira certo un bel clima nella città governata dal sindaco
leghista Flavio Tosi, noto alle cronache per dichiarazioni e
provvedimenti di stampo razzista che alimenta l’insicurezza e copre i
gruppuscoli (gli stessi che lo sostengono) che agiscono impunemente in
giro per la città. L’ultimo episodio di violenza
risale ai primi di gennaio. Fuori da un bar del centro un gruppo di
giovani, che ha osato lamentarsi per i cori razzisti di una decina di
ultras del Verona, sono stati aggrediti. Una ragazza a riportato
lesioni gravi al volto e alla retina di un occhio. "Noi però vogliamo
continuare a camminare senza paura in questa città, ma per camminare
senza paura, dobbiamo liberarla dal fascismo e riprenderci le piazze
del centro" – continuano gli studenti.
L’appuntamento è alle 15.00 in Piazza delle Poste.

Leggi il comunicato degli studenti

Vittorio Arrigoni e tutti gli attivisti internazionali in Palestina diventano obiettivi per Israele

Obiettivi da colpire.

Foto, nome, cognome messi bene in vista per facilitare il lavoro dei killer (militari) israeliani.

Questa è la vigliacca e assassina campagna che il sito http://stoptheism.com sta conducendo contro i pochi volontari dell’Internationl Solidarity Movement sotto le bombe a Gaza.

Come primo obiettivo – 1 ISM target, come viene indicato nel sito – Vittorio Arrigoni, che coraggiosamente tutti i giorni ci racconta e denuncia il massacro di palestinesi a Gaza.

Da parte nostra, invitiamo la comunità haker ad attaccare quel sito per oscurarlo definitivamente. 

Verona – Domenica 11 gennaio: in 5000 per Gaza e la Palestina

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In circa 5000 persone hanno percorso le strade del centro di Verona, scandendo slogan contro l’aggressione israeliana a Gaza e in solidarietà con la popolazione palestinese. Il corteo, composto in prevalenza da donne,bambini, uomini migranti, è partito dalla stazione di Porta Nuova ed è giunto poi in Piazza Bra’, proprio in quella piazza che il 25 aprile del 2008 il sindaco Tosi aveva negato al corteo dei migranti.

In Bra’, ancora slogan gridati con rabbia, e un susseguirsi di interventi che hanno raccontato una realtà che poco (o niente) si legge sui nostri media: Gaza, una striscia di terra, che dopo essere stata trasformata in prigione a cielo aperto sta diventando in questi giorni una trappola mortale per la popolazione palestinese. Parole che non hanno dimenticato di sottolineare il silenzio assordante della comunità internazionale di fronte al massacro di palestinesi.

I partecipanti hanno inoltre ricordato che il sostegno alla popolazione palestinese sarebbe finito con la manifestazione. Nei prossimi giorni riprendono infatti il presidio permanente-tenda in piazza Bra’ e le iniziative di boicottaggio delle aziende israeliane o di quelle che sostengono lo Stato d’Israele (come già fatto con il sanzionamento della Caterpillar).

Verona – Domenica 11 gennaio 2009: manifestazione per Gaza e la Palestina

Testo del volantino di lancio della Manifestazione dell’11 gennaio 2009 a Verona:

Stop al massacro di Palestinesi
MANIFESTAZIONE 11 GENNAIO 2009

Concentramento alle ore 14,00 stazione P.ta Nuova

Un inferno di orrore, di morte, di distruzione si sta abbattendo in queste ore sulla Striscia di Gaza che è stata trasformata in una trappola mortale dai bombardamenti israeliani che hanno già fatto centinaia di morti e migliaia di feriti,

"Martiri: 570 di cui 39% martiri donne e bambini
Feriti: 2. 560di cui 40% feriti donne e bambini"

Crediamo che non sia questa la strada che porterà Israele a vivere in pace e sicurezza. Questa e’ solo un’ulteriore sconfitta dei diritti umani. Gli ospedali sono al collasso senza medicinali e kit di primo soccorso, le ambulanze vengono colpite dalle bombe israeliane, sono stati assassinati in questi giorni 5 medici. L’esercito israeliano avanza via terra supportato dagli F16 e dalla marina militare. Sul territorio di stanno mettendo in atto veri i propri rastrellamenti, ricerca casa per casa di resistenti, famigliari di resistenti. Ma chi sono i resistenti: è tutta la popolazione di Gaza, che non ha abbandonato le case, che si fa massacrare dalle bombe pur di resistere sulla propria terra.

I Governi Europei hanno sostenuto la posizione israelo-americana che vuole Hamas movimento terroristico, ma non si sono impegnati nel dichiarare Israele stato occupante, stato della negazione dei diritti umani, stato che ammazza civili con armi chimico-batteriologice: silenzio in nome del rispetto dell’Olocausto che vede i perseguitati di ieri, persecutori oggi. Così la popolazione di Gaza viene sterminata più volte: dalle bombe di Israele, dalla politica europea di sudditanza agli USA e a Israele e dalle ignobili bugie alimentate dai mass media.

BASTA CON IL SILENZIO – BASTA CON LE BUGIE DELL’INFORMAZIONE
STOP  ALL’ATTACCO MILITARE ALLA  STRISCIA DI GAZA.
FINE DELL’OCCUPAZIONE ISRAELIANA.
AVVIO IMMEDIATO DI UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI PACE PER IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA.

Comitato STOP ALLA GUERRA IN PALESTINA

Verona – Nuova aggressione fascista in centro storico

E’ stata dimessa dall’ospedale, con una prognosi di trenta giorni, la
giovane di 27 anni che nella notte fra sabato e domenica scorsa era
stata pestata fuori da un bar del centro. Ha riportato gravi lesioni al
volto, e in particolare alla retina di un occhio. Feriti in maniera più
lieve anche altri due ragazzi.
Secondo quanto dichiara il
procuratore Mario Giulio Schinaia "non si tratta di una banale zuffa ma
di qualcosa di molto simile alla vicenda di Tommasoli".
Sabato sera un gruppo di giovani stava festeggiando un compleanno al
caffè Poste di Piazza Viviani, ma la festa viene rovinata dall’arrivo
di un decina di giovani, alcuni con giubotti neri e teste rasate, altri
con la la maglia dell’Hellas Verona, frequentatori della curva sud del
Bentegodi che iniziano ad intonare cori razzisti.
I giovani si lamentano e vengono minacciati.
Fuori dal locale l’aggressione in cui la giovane è stata colpita con un posacenere e un ragazzo è stato pestato.
A scatenare la violenza del gruppuscolo dei tifosi dell’Hellas, secondo
quanto riferiscono i testimoni, anche i capelli rasta di due ragazzi.

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rassegna stampa del 07.08/01/2009


rassegna stampa
del 09/01/2009 

Intervento di Toni Negri su verona 

Sanzionata la Caterpillar di Verona

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Oggi, 5 gennaio 2009,
alcuni attivisti del collettivo Metropolis intorno alle 16, mentre i
migranti come ogni giorno dal 1 gennaio 2009 si concentravano in Piazza
Bra’ per il presidio in solidarietà alla popolazione palestinese di
Gaza, hanno sanzionato la concessionaria di Verona della multinazionale
americana Caterpillar. Sono stati affissi striscioni, sagome umane
macchiate di vernice rossa per simboleggiare il massacro che sta
avvenendo a Gaza. Due bulldozer sono stati sanzionati con lancio di
uova di vernice rossa.
L’azione vuole denunciare la collaborazione
della Caterpillar con l’esercito israeliano per la fornitura di mezzi
blindati con cui vengono rase al suolo da molti anni e ancor di più
dopo l’inizio di quest’ultima offensiva le case dei civili palestinesi.

Inoltre il sanzionamento vuole rilanciare la campagna di
boicottaggio sia dei prodotti israeliani importati sia di tutte quelle
aziende che supportano l’esercito di Israele.
Questo è il
comunicato che è stato diffuso alla stampa e letto più tardi in piazza
Bra’ al presidio del Comitato Stop alla guerra in Palestina:

Stop al massacro in Palestina
Boicotta Israele ed i prodotti israeliani.

Il barbaro attacco israeliano alla
Striscia di Gaza ha fin qui causato centinaia di vittime innocenti, tra
cui centinaia di bambini, il numero di morti e dei feriti si va sempre
più aggravando mentre l’aggressione sembra non aver fine e le
dichiarazione dei responsabili politici e militari israeliani fanno
supporre che le operazioni militari contro la popolazione della
Striscia di Gaza siano solo all’inizio.
L’ONU, l’Unione Europea e
la Lega Araba non riescono e non vogliono fermare questo massacro
dimostrando l’impotenza e la complicità delle “democrazie” nell’epoca
della “guerra globale permanente”.
La guerra è sempre contro i
civili, perché ha come obiettivo i civili. Cioè mira a rendere
impossibile qualunque protagonismo o pensiero, che possa nascere da
movimenti di cambiamento che non accettino il ruolo a loro assegnato
dalla politica. I civili sono sepolti dalle bombe, i bambini sono
massacrati, la strage segnala una brutalità sistemica e razionale.
Quasi due milioni di persone ridotte da mesi alla fame dall’isolamento
imposto militarmente da Israele ed ora la guerra rappresentano uno dei
più grandi esperimenti mai compiuti di incarcerazione collettiva ed
indiscriminata, di tortura di massa ed annientamento fisico effettuato
con un solo scopo, quello del controllo totale e insindacabile sulle
vite, sui desideri e sulle aspettative di un’intera popolazione. In
queste ore l’esercito israeliano avanza bombardando Gaza con i
buldozzer della Caterpillar spianando le case.
Caterpillar
fornisce alle forze armate israeliane bulldozer blindati ed
equipaggiamenti per demolire le case palestinesi e sradicare gli
alberi. Alcune associazioni israeliane come il Comitato Israeliano
Contro la Distruzione delle Abitazioni Palestinesi e associazioni
internazionali di sostegno al popolo palestinese invitano a denunciare
questa impostura. E’ possibile esercitare il boicottaggio di questa
azienda rifiutando di acquistare i prodotti delle sue linee di
abbigliamento (scarpe, maglioni, berretti, t-shirt, ecc.), di
giocattoli (riproduzioni in scala dei suoi bulldozer) e le macchine
movimento terra.
Nel 2003, Rachel Corrie, una attivista americana,
fu uccisa da un bulldozer israeliano, mentre cercava di proteggere la
casa di un medico palestinese dalla demolizione.
I bulldozer Caterpillar sono utilizzati in Palestina per demolire le case palestinesi.
I
bulldozer Caterpillar sono utilizzati dall’esercito israeliano per
commettere crimini di guerra nei territori occupati della Cisgiordania.
La distruzione di case palestinesi costituisce una violazione dei
diritti dell’uomo e contravviene alle convenzioni internazionali sui
diritti dell’uomo, ivi compresa la Quarta Convenzione di Ginevra e la
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Per tutto questo,
oggi, abbiamo deciso di “sanzionare” dal basso la filiale CAT di Verona
in Strada dell’Alpo, 3 perchè le convenzioni internazionali sui crimini
di guerra e la La Corte Internazionale di Giustizia sono autorizzate a
punire chiunque sostenga, conoscendone le cause, degli atti che
costituiscono crimini di guerra. Demolire case di civili e lasciare
senza tetto migliaia di persone (principalmente donne e bambini) in
periodo di conflitto costituisce un grave crimine di guerra.
Collettivo Metropolis

Verona – domenica 4 gennaio 09: presidio permanente in Piazza Bra’ per Gaza

Secondo giorno di offensiva terrestre israeliana dentro la striscia di Gaza e quarto giorno di mobilitazione a fianco della popolazione palestinese a Verona.

Oggi, domenica 4 gennaio 2009, le iniziative organizzate dal Comitato Stop alla guerra in Palestina (e, dispiace doverlo ricordare visti gli articoli dei giornali locali, non da Rifondazione Comunista) si sono trasformate in presidio permanente: in Piazza Bra’, sotto una tenda, con striscioni, bandiere palestinesi, cartelli con fotografie della carneficina di Gaza, impianto audio per gli interventi e i collegamente telefonici diretti con la Striscia e prossimamente proiezione di video, chiunque passi può fermarsi per protestare insieme ai migranti delle diverse comunità, avere informazioni su quello che realmente sta succedendo in quella parte di Palestina.

Durante la protesta di oggi, visto che proprio vicino al presidio si svolgeva una gara di go-kart, i manifestanti l’hanno per due volte interrotta irrompendo nello spazio di Piazza Bra’ adibito a pista (tra l’altro facendo un piacere agli incauti spettatori, visto che già in passato nel veronese, durante un rally, l’uscita di strada di un’auto causò la morte di persone che assistevano): con i colori della Palestina hanno così fatto capire a chi si godeva l’esibizione che mentre in occidente chi ci governa (in questo caso il sindaco Tosi, presente alla gara e tutto preoccupato che i manifestanti non gliela rovinassero) elargisce spettacolini per non fare pensare troppo, poco distante, nel nostro stesso Mediterraneo, bambini, donne, uomini palestinesi sono quotidianamente sotto il fuoco dell’esercito Israeliano.

Domani, dalle 14, si torna in piazza. Tutta la cittadinanza veronese è invitata a partecipare.

Verona – Immediata reazione all’attacco di terra israeliano nella striscia di Gaza

Sabato 3 gennaio 2008. Verona, Piazza Bra’. 

Migranti di varie comunità di Verona sono immediatamente scesi in piazza appena avuta notizia dell’attacco di terra dell’esercito israeliano alla Striscia di Gaza.

Circa un centinaio di manifestanti si sono trovati in piazza Bra’ dalle 19. Ancora adesso (ore 22,30) si trovano in presidio per denunciare la brutale aggressione di Israele: più di 400 morti palestinesi, bombardamenti indiscriminati, come anche la distruzione di una moschea di poche ore fa dimostra…

Ancora una volta, la comunità migrante dimostra di non avere nessuna intenzione di assistere in silenzio al massacro di palestinesi che sta avvenendo a Gaza.

Le iniziative di oggi, a Verona, si uniscono a quelle che stanno avvenendo in molte città del mondo: Milano, Roma, Londra…

Verona – Seconda giornata di mobilitazione per Gaza e la Palestina

Anche oggi quasi 400 persone, soprattutto migranti, hanno riempito Piazza Dante a Verona in solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza aggredita barbaramente dall’esercito israeliano. (Guarda le immagini a fine articolo)

Il presidio, nella piazza vicino al luogo dove si trova la Prefettura, è iniziato alle 15: prima alla spicciolata sono arrivati attivisti migranti e veronesi portando amplificazione, cartelli, striscioni e bandiere della Palestina. Poi il numero delle persone è via via cresciuto.

Si sono succeduti interventi di migranti. Poi il microfono è passato ad un collegamento telefonico diretto con Gaza: il dott. Medhab Habbad, direttore generale della cooperazione internazionale, ministero salute di Hamas, ha potuto raccontare così senza filtri quello che la popolazione sta vivendo in questi giorni sotto le bombe di Israele.

Intorno alle 17, poi, una delegazione si è recata in prefettura per depositare il testo che segue:

Stop al massacro di palestinesi

"Quello in corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento, è un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice". P. Manuel Musallam, parroco a Gaza (28 dicembre 2008). Questa è una delle tante dichiarazioni che arrivano dalla Palestina a cui si aggiungono anche voci israeliane. Un inferno di orrore, di morte, di distruzione, di lutti. di dolore e di odio si sta abbattendo in queste ore sulla Striscia di Gaza che è stata trasformata in una trappola mortale dai bombardamenti israeliani che hanno già fatto centinaia di morti e migliaia di feriti, tanti dei quali moriranno nelle prossime ore perché gli ospedali sono al collasso da due anni a causa del vergognoso embargo. I palestinesi di Gaza sono prigionieri nella striscia per la chiusura dei valichi controllati da israeliani e da egiziani; sono sottoposti a micidiali bombardamenti e impediti a uscire da questo nuovo "ghetto di Varsavia" per cercare rifugio, alimenti, assistenza medica e protezione. L’ultimo rapporto del Ministero della Salute di Gaza alle ore 12.00 del 2 gennaio 2009:

Martiri: 420 di cui 49 sono bambini e 32 donne (23% martiri donne e bambini)

Feriti: 2100 di cui 300 sono bambini e 210 donne (40% feriti donne e bambini)

Crediamo che non sia questa la strada che porterà Israele a vivere in pace e sicurezza. Questa è solo un’ulteriore sconfitta dei diritti umani. I media italiani in questi giorni hanno purtroppo mascherato una folle e premeditata aggressione scegliendo accuratamente alcuni termini ed evitandone altri. La maggior parte dei quotidiani e telegiornali ha affermato che "è stato Hamas a rompere la tregua". Invece il 19 dicembre è semplicemente scaduta una tregua della durata concordata di sei mesi. L’accordo comprendeva: il cessate-il-fuoco, la sua estensione nel giro di qualche mese alla Cisgiordania e la fine del blocco di Gaza. Questi impegni non sono stati rispettati da Israele (25 palestinesi uccisi solo dalla firma dell’accordo). La pace è un diritto per tutti. Non è più accettabile l’occupazione dei territori, l’assedio alla striscia di Gaza da parte del governo israeliano.

Stop immediato all’attacco militare alla striscia di Gaza

Fine dell’embargo contro la popolazione palestinese

Fine dell’occupazione israeliana

Avvio immediato di una conferenza internazionale di pace per il riconoscimento dello stato di Palestina

Comitato Stop alla guerra in Palestina

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