Sabato 18 aprile: giornata di mobilitazione. Cronaca, foto e resoconti delle iniziative

Al metropolis – Collettiva: a memoria d’arte | 25 aprile 2009

Metropoliscafé – via Nicola Mazza 63/A – Verona (zona universitaria)

Giovedì 16 aprile 2009 – dalle 19.00 in poi:

>espongono gli artisti e le artiste: Luca Zevio, Ivano Tagetto, Monica Sarobba, Moreno Danzi
>Trividuo live: Romance & Tobacco Gipsy Folk, altrimenti
indefinibile è il genere musicale dei Trividuo. Due chitarre, una tromba
e tre voci che tra pezzi originali cover evocative trovano spazio per
ballabili irresistibili.

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Sabato 18 aprile – Giornata di mobilitazione per i diritti e la libertà dei migranti

Sabato 18 aprile – ore 16 | Manifestazione in Piazza Brà – Verona

Noi cittadini, pensionati, precari, studenti, famiglie a basso reddito, migranti, noi cittadini diciamo: la crisi non la vogliamo pagare. La vita, i saperi, la sanità, i trasporti, il lavoro, le case, sono nostri.
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Verona – Le case, la crisi, le lotte

Sabato 4 aprile 09, un’azione della Rete sociale per il diritto alla casa
è stata l’occasione per rivendicare i risultati ottenuti dopo quasi tre
anni di lotte sulla casa. La scelta del luogo, via Cernisone, non è
stata casuale. In quella zona, infatti, ci sono decine di appartamenti
sfitti, alcuni da molti anni ancora in costruzione. Tutti di proprietà
dell’impresa edile Menegolli. Le assegnazioni di case a 15 famiglie,
imposta dal basso con le occupazioni e le resistenze agli sfratti, non
chiudono l’iniziativa della Rete. Essere stati davanti alle case vuote
di Menegolli ha avuto proprio questo significato: la Rete rivendica ciò
che si è ottenuto, denuncia la persistenza di una speculazione edilizia
vergognosa e l’inconsistenza, se non un vero e proprio aiuto a
costrutturi e palazzinari, del piano casa varato dal governo e
accettato dalla regione Veneto. Leggi tutto “Verona – Le case, la crisi, le lotte”

Verona – “Molte case vuote. Vanno date agli sfrattati e ai senza casa”

Fonte: L’Arena – 05/04/2009

Emergenza. La Rete sociale a San Michele
«Molte case vuote, vanno date agli sfrattati»
In via Cernisone alloggi invenduti da un decennio
Non si è fatta attendere la risposta della «Rete sociale per il diritto
alla casa» al piano varato dal Governo che vede la Regione Veneto prima
nel metterlo in pratica.
A questo si aggiunge la decisione
regionale di dare il via alla vendita degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica. Così ieri alle 15 i rappresentanti della Rete
sociale ha organizzato un sit-in in via Cernisone, sotto gli
appartamenti invenduti da quasi un decennio, di una nota impresa edile
che di alloggi sfitti solo in quella zona di San Michele ne ha oltre
40. Per non contare le villette ancora da ultimare sulla stessa strada.
A questo si aggiunge il fatto che decine di alloggi chiusi si
affacciano su un’area Peep. «Tosi, le vedi le case vuote? Allora dalle
agli sfrattati», si legge su uno striscione. E ancora: «Il piano casa,
un regalo ai costruttori», «A Verona 10 mila case nuove, occuparle è
giusto. La casa è un diritto, le case vuote un crimine». Tutti chiedono
case per i precari, gli studenti. E le testimonianze di quel che non va
sono tante.
Ci sono gli studenti costretti a pagare 250 euro per un
posto letto. I «nuovi veronesi» che dopo battaglie e occupazioni di
alloggi hanno avuto una casa popolare. Ma quanto sono costati i loro
sfratti al Comune? Quello della famiglia Hassan, di via Lazise, dove
fece irruzione la polizia, ben 76 mila euro, assicurano i manifestanti.
«Hassan aveva una morosità non legittima di 4mila euro», spiegano,
«sfrattandolo con le bambine e ospitando le piccole al Cerris, il
Comune ha speso al giorno 210 euro. Non si faceva prima a dargli un
alloggio che poteva pagare secondo le sue possibilità?». C’è poi la
storia di una coppia con tre figli di Buttapietra sfrattata per
morosità da un alloggio dove pagava 500 euro. Il loro Comune li ha
alloggiati in un altro appartamento Ater dove dovrebbero pagare 600
euro. Di buono c’è che 11 immigrati seguiti dalla Rete hanno ricevuto
una casa popolare dove pagano regolarmente l’affitto, e che gli accordi
presi a suo tempo con l’assessore Bertacco sono stati mantenuti.
Ora a fronte di due sfratti per morosità che toccano la città ogni
giorno, la Rete sociale chiede la sospensione degli sfratti da parte di
Prefettura e Comune, la requisizione delle case sia pubbliche che
private per far fronte all’emergenza. E che «le istituzioni
acquisiscano parte del patrimonio abitativo costruito e lasciato alla
rendita speculativa».


Fonte: Corriere di Verona – 05/04/2009

La manifestazione – Gli attivisti della Rete Sociale insieme ad alcune famiglie
“Sbloccare le diecimila case sfitte”
Verona . “ A Verona ci sono almeno 10 mila case sfitte. Di fronte a
un’emergenza abitativa che sta diventando sempre più grave, tenerle
chiuse rappresenta un vero e proprio crimine”. Lo hanno detto a gran
voce ieri pomeriggio gli attivisti della Rete Sociale per il diritto
alla casa, che hanno manifestato in via Cernisone, a San Michele,
insieme ad alcune famiglie. “Da anni portiamo avanti una campagna per
fare in modo che le istituzioni rispondano concretamente alla questione
della casa e, dopo l’occupazione della sede dell’Agec dello scorso
agosto, qualcosa si sta muovendo – ha spiegato l’avvocato Roberto
Malesani, legale della Rete. Siamo riusciti a ottenere l’assegnazione
di case Agec per 11 famiglie”. Tra le famiglie che hanno ottenuto una
sistemazione c’è anche quella di Said Rebbas, sfrattato a marzo 2006.
“Da novembre vivo a Borgo Roma con la moglie e i 4 bambini in una casa
Agec – ha spiegato Said -. Prima abbiamo vissuto al residence
Manager’s, con l’aiuto dei servizi sociali”. Una soluzione fortemente
criticata dagli attivisti. “Il comune ha speso 50 euro al giorno per
due anni e mezzo – hanno detto-. Avrebbero potuto destinare meglio
questi soldi aiutandoli a comprare una casa o a pagare un affitto”. Ma
i casi portati come esempio non finiscono qui. “Mamadou Hassan e la sua
famiglia da un mese hanno ottenuto una casa Agec, ma la situazione
poteva essere gestita diversamente: invece di aiutarlo a pagare 4 mila
euro di morosità per evitare lo sfratto, l’amministrazione ha preferito
spendere 76 mila euro in un anno per manenere la moglie e le due figlie
al Cerris”. Una nuova politica di sostegno al reddito che permetta alle
famiglie di potersi permettere di pagare gli affitti e una moratoria
sugli sfratti. E’ questo ciò che chiede la Rete. “Abbiamo scelto di
manifestare qui a San Michele perchè è da anni che ci sono abitazioni
pronte ma disabitate, ma avremmo potuto scegliere moltissimi altri
luoghi – hanno detto- L’Ater vuole mettere in vendita i suoi
appartamenti? Vedremo chi avrà i soldi per comprare”. E sulle terrazze
degli appartamenti vuoti e di quelli ancora in costruzione, gli
attivisti hanno appeso una serie di striscioni con messaggi indirizzati
alle istituzioni: “Tosi, le vedi le case vuote? Dalle a sfrattati e
senzatetto”, “Verona 10.000 case vuote. Occuparle è giusto”.