Londra – ExCel centre, stiamo arrivando

La polizia rende noto il nome dell’uomo deceduto durante le manifestazione di ieri. Si tratta di 47enne, che stava rientrando a casa. Non ancora chiare le dinamiche che hanno portato al decesso. I promotori delle manifestazioni aprono un’inchiesta indipendente. Raid della polizia al Convergence Centre e al RampArts

La giornata di ieri si è conclusa molto tardi. Mentre i media rimbalzavano la velina di Scotland Yard sulla morte di un uomo, deceduto a quanto pare per collasso cardiaco , il Climate Camp organizzato nel cuore della City è stato violentemente sgomberato.
Circa 90 le persone arrestate, questo il numero ufficiale fino alle prime ore di questo pomeriggio, quando la polizia ha attaccato RampArt centre per una retata. Chi si trovava all’interno dell’edificio è stato ammanettato e identificato. Al momento è difficile capire quante siano le persone arrestate.
Ufficialmente l’operazione è stata giustificata per rintracciare gli autori delle “violenze” di ieri. Nel frattempo un altro raid della polizia ha preso di mira il Earl St Convergence Centre. Circa una 40 di persone sono state ammanettate, fatte sdraiare a terra e identificate una ad una.
Diverse centinaia di manifestanti si sono dati appuntamenti in Exchange Square in the City, per un corteo di commemorazione per il 40enne morto ieri. Gli organizzatori delle proteste hanno dichiarato di voler portare avanti un inchiesta indipendente sulla violenza perpetrata in questi giorni dalla polizia londinese. La city oggi torna ad essere oggetto di proteste. Per oggi era prevista un’iniziativa contro le guerre, ma in mattinata i movimenti hanno cambiato programma.
Al momento migliaia di persone si stanno riunendo nei pressi della sede centrale della Banca d’Inghilterra per tentare di raggiungere l’ ExCel centre, dove si svolge il G20.
Da Londra un primo report di Nicola Montagna.