Verona. Blocco studentesco il 3 maggio al Cambridge Bar di via S. Francesco

giovinezza del potere

Tra i punti del loro programma per l’università, i fascisti di Blocco Stdentesco chiedono libertà di espressione per tutti all’interno dell’ateneo di Verona. Da povere vittime, lamentano che qualcuno avrebbe fatto pressione ai gestori del locale dove avrebbero dovuto presentare la loro lista, perché l’evento non avesse luogo.
Dal loro sito si viene a sapere che la presentazione viene spostata al Cambridge Bar di via San Francesco, il 3 maggio alle ore 11.00.
Ma Blocco Studentesco deve sapere che non è cambiando bar che la loro presenza diventa gradita. Il quartiere universitario e multietnico di Veronetta non vuole fascisti!
La libertà di espressione, all’università come in ogni altro luogo, vale per tutti e tutte, tranne per chi ha sempre cercato e sempre cercherà di negarla con la violenza. Lo sanno bene tutte le studentesse e studenti (che ricordano l’aggressione da parte di Blocco studentesco al movimento dell’onda a Piazza Navona), tutt* i migranti, tutt* quell* che desiderano contrastare la volontà di annullamento di ogni diversità che da sempre anima fascisti, nazisti e xenofobi neri o verdi che siano.

Per essere più chiari, riportiamo la notizia della conclusione inchiesta sulle violenze in centro Verona, iniziate nel 2006 e durate fino ad oggi. I coinvolti sono giovani neofascisti, alcuni di loro resposabili poi dell’aggressione mortale a Nicola Tommasoli.

(Da www.larena.it – 01/05/2010)
Botte in centro, sono 14 i giovani indagati
AGGRESSIONI. I fatti iniziati il 26 marzo di 4 anni fa. Alcuni ragazzi sono già finiti nei guai per altri episodi di violenza. E due sono imputati per la morte di Tommasoli
Concluse le indagini, per altri 3 la procura ha chiesto l’archiviazione A tutti viene contestata l’aggravante della discriminazione razziale

Quattordici indagati, per tre del gruppo originario la procura ha chiesto l’archiviazione ma nell’avviso di conclusione indagini sono stati diversificate le posizioni, indicati i singoli episodi che li vedono coinvolti ed è stato stabilito una sorta di «filo conduttore» che inizia, cronologicamente parlando, il 26 marzo 2006. Ma al di là delle singole posizioni, un elemento unisce tutti i comportamenti: la contestazione dell’aggravante della legge Mancino. Alcuni degli indagati sono stati coinvolti – e già giudicati in primo grado – per altri episodi di violenza, due di loro sono tra gli imputati per la morte di Nicola Tommasoli. Ma eccoli nel dettaglio.
26 marzo 2006. Marco Battaglini, 24 anni, Alessandro Brentaro, 26 anni, Davide Puttini, 29 anni, e Carlo Alberto Roccetti 22 anni, sono accusati di aver «brutalmente aggredito» un giovane «senza nessun valido motivo se non quello di affermare i valori del proprio gruppo di appartenenza». Sono descritti «tutti vestiti di nero e rasati».
17 febbraio 2007. Giulio Mauroner, 22 anni, è accusato di aver con violenza e minaccia, costretto David C. ad allontanarsi dal bar «colpendolo con una manata al viso». Per questo episodio non fu presentata querela ma Andrea Iacona, 26 anni, deve rispondere di favoreggiamento perchè alla Digos disse, «contrariamente al vero», di non conoscere l’aggressore.
17 marzo 2007. Claudio Pellegrini, 47 anni, è accusato di aver insultato in corso porta Borsari un giovane di colore che era in compagnia di una ragazza appellandolo «nero de merda».
Andrea Iacona, Andrea Sanson, 21 anni, e Filippo Gioco, 24 anni, sono accusati di aver aggredito «facendo uso del tirapugni in metallo, catene in ferro e mazze ferrate» tre giovani. Questo sempre il 17 marzo in cortile Mercato Vecchio.
24 marzo 2007. In corte Sgarzarie viene colpito al volto con bottiglie e bicchieri un trentenne: l’accusa di lesioni è mossa a Nicolò Veneri, 21 anni, Massimo Gibertoni, 22 anni, Giulio Mauroner, Raffaele Dalle Donne, 21 anni, Filippo Gioco e Andrea Iacona.
6 maggio 2007. L’episodio in via teatro Filarmonico ci sono «cori del seguente tenore: noi odiamo gli ebrei, noi odiamo i marocchini» e le botte (calci, pugni e bottigliate): per questo e per danneggiamento sono indagati Luca Cugola, 26 anni, Andrea Iacona, Filippo Gioco e Davide Puttini.
25 maggio 2007. I tifosi dell’Hellas Alberto Giusti, 24 anni, e Marco Battaglini alla vigilia dell’incontro con il Napoli «nella loro qualità di aderenti a forze politiche di estrema destra e membri della frangia più oltranzista della tifoseria Hellas, agendo in concorso con altre 4 persone allo stato non identificate, senza nessun valido motivo se non quello di affermare i valori del loro gruppo di appartenenza» sono accusati di aver aggredito due persone in via Mazzini. Sempre quella sera in piazza Erbe Andrea Iacona è accusato di aver minacciato tre militari mimando con il pollice il taglio della gola e due ore dopo, sempre in piazza Erbe, Iacona, Giusti e Battaglini sono accusati di aver aggredito con calci e pugni altri due giovani profferendo continuamente l’espressione «terroni».

3 risposte a “Verona. Blocco studentesco il 3 maggio al Cambridge Bar di via S. Francesco”

  1. I casi sono due. O non sai interpretare un testo, e questo è grave, se non altro perché poi vuoi prendere parola su cose che non capisci. Oppure sei di quella parte politica lì, e allora la discussione è chiusa.
    Quelli che per anni sono andati in giro per Verona picchiando persone che per loro erano ritenute diverse, sono fascisti come gli “studenti” di Blocco studentesco.
    La “democrazia” vale con chi rispetta non solo le opinioni ma anche le diversità, qualsiasi esse siano. Ecco, i fascisti, per DNA, questo non lo fanno. Il Blocco che si presenta in maniera democratica ha, in giro per l’Italia, una già lunga lista di atti violenti contro chi non è come loro.
    Leggiti anche l’articolo linkato nel twit…

  2. non capisco cosa c’entri la nota sotto riportata da voi con il blocco studentesco…
    se affermate che l’università è aperta a tutti ed è un luogo di dialogo perchè vi contraddite dicendo che i cosidetti “fascisti” non son ben graditi? allora siete voi e noi loro che fanno del razzismo.. o mi sbagio?

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