Missile israeliano uccide due sorelline di 4 e 10 anni. La cronaca di un’altra giornata di sangue

Gaza – Infopal.
Gli aerei da guerra israeliani hanno ammazzato due bambine palestinesi
che guidavano un carretto trainato da un asino, in strada as-Sekka, a
Jabalia.

Si tratta di due sorelline di Haya e Laama Hamdan, di 4 e 10.

Il missile israeliano le ha colpite direttamente.


Non s’arresta il terrorismo israeliano
contro la popolazione inerme di Gaza: più di 360 morti (famiglie
intere) e oltre di 1700 feriti.

Gaza – Infopal. Le forze di
occupazione israeliane continuano il loro lavoro criminale massacrando
altri civili della Striscia di Gaza.

Fonti locali nel campo profughi di al-Breij, della
Striscia di Gaza, hanno riferito che gli aerei da guerra hanno
scaricato tonnellate di bombe ed esplosivi contro una moschea, ieri
sera.

La moschea conteneva un asilo.

9 ora locale. Continua a salire il numero delle vittime
dell’ininterrotto massacro israeliano, autorizzato da tutti i governi
del mondo, quello italiano compreso: i morti sono più di 360 e i feriti
oltre 1700, di cui almeno 300 sono in gravi condizioni.

I micidiali aerei F16 e apache, made in USA, continuano i loro bombardamenti, giorno e notte.

Ieri sera hanno iniziato a bombardare il porto e le
acque di Gaza, all’alba di oggi hanno colpito massicciamente la zona
dei ministeri e hanno ucciso 10 cittadini palestinesi e feriti diverse
decine. Gli aerei israeliani hanno anche attaccato diverse zone di
Gaza.

I testimoni oculari hanno riferito che l’aviazione da
guerra israeliana ha lanciato più di 20 missili contro il quartiere dei
ministeri, a ovest di Gaza, il Club sportivo ash-Shams, la postazione
della marina, e l’ex sede della sicurezza preventiva.

I testimoni hanno confermato che i missili sono stati
lanciati in un lasso di tempo di meno di 5 minuti. Le ambulanze non
riescono a raggiungere le vittime.

Il dott. Basem Naim, ministro della sanità a Gaza, ha
confermato la presenza di decine di corpi ancora sotto le macerie. Naim
ha anche riferito che le forze di occupazione non bombardano soltanto
le sedi ufficiali ma anche le case dei cittadini e le associazioni
private.

Ieri all’alba, le forze di occupazione israeliane hanno
bombardato la moschea del campo profughi di Jabalia. Sono già 6 le
moschee distrutte.

Hanno abbattuto anche una modesta casa vicino alla
moschea, uccidendo nel sonno 5 sorelline in età tra i 4 e 17 anni:
Jawaher, Dina, Samar, Ikram e Tahrir.

Il ministro ha chiesto al mondo arabo ed islamico di
inviare medici, medicine e attrezzature per installare ospedali da
campo e potere soccorrere subito i feriti.

Invece, per quanto riguarda le polemiche sul
trasferimento dei feriti attraverso il valico di Rafah, Naim ha
riferito “delle difficoltà di spostamento fuori dalla Striscia di Gaza,
perché molti di loro sono gravissimi, e trasferirli da altre parti può
metterne in pericolo la vita. Non abbiamo dimenticato, ultimamente, il
decesso di 6 feriti ad al-Arish in Egitto”.

Il ministro ha ringraziato i paesi che hanno inviato
aiuti, soprattutto il Qatar, l’Arabia Saudita e la Libia, e ha
rinnovato la richiesta all’Egitto affinché ne semplifichi l’ingresso
attraverso il valico di Rafah. Ha domandato anche di aprire il valico
per permettere l’ingresso dei medici che hanno espresso la volontà di
prestare soccorso ai feriti della Striscia di Gaza.

Rappresaglie. Le brigate Qassam, ala armata di Hamas,
ha lanciato 57 razzi artigianali conto obiettivi israeliani, come
rappresaglia della carneficina in corso a Gaza.

La polizia israeliana ha reso noto che un soldato è
rimasto ucciso a Nahal O, mentre 7 altri sono stati feriti. 2 coloni
sono stati uccisi nel porto di Ashdod e altri feriti.