Verona 25 aprile 2008. Non siamo immigrati siamo cittadini

 
In 4000 oggi a Verona per la giornata dell’indignazione 

Una giornata che guarda al futuro.

Sulle maglie dei bambini e delle donne che aprono il corteo la scritta "Non siamo immigrati, ma cittadini" spiega bene il messaggio di questa manifestazione lanciata dal Coordinamento migranti di Verona a cui hanno risposto tantissime comunità e associazioni di migranti anche da altre città del nord.
Una giornata che non vuole essere in difesa di qualcosa ma per costruire qualcosa di nuovo.
Nonostante il clima che il sindaco leghista Flavio Tosi, noto per le politiche a "tolleranza zero" e discriminatorie in materia di assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, ha cercato di creare in città negando l’arrivo in Piazza Brà del corteo, 4.000 persone hanno sfilato dalla stazione Porta Nuova fino al quartiere Veronetta. Da qui poi si è tornati verso il centro per riuscire ad entrare nella zona rossa imposta da Tosi, Piazza Brà, blindata dalle forze dell’ordine.
A mani alzate gridando "Piazza Brà, Piazza Brà" i manifestanti hanno assediato la piazza con grande determinazione per più di un’ora.
Oggi Verona è stata una città liberata.

Audio, interviste e video
I manifestanti cercano di rompere il divieto di entrare nella piazza centrale della città.
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Portavoce della comunità senegalese Verona e provincia.
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Sandro Mezzadra, docente presso la Facoltà di Scienze Politiche all’Università di Bologna.
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Abdul, Ass.ne Città Migrante di Reggio Emilia.
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Nicola Grigion, Progetto Melting Pot.
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Moustafa, Coordinamento migranti di Verona alla partenza del corteo.
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Il corteo attraversa le vie della città.
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Comunicato stampa
Di gioia e di indignazione

Verona. Immigrati e lavoro. Il Coordinamento Migranti ricevuto ieri dal prefetto

Fonte: L’Arena – domenica 17 febbraio 2008 

«Sanatoria per tutti i migranti»

 Il presidio voluto dal Coordinamento Migranti, Metropolis e Iww, in piazza Dante sotto le finestre della Prefettura per ribadire i bisogni sociali riguardo permessi di soggiorno e casa, non è passato inosservato. Il prefetto Italia Fortunati ha ricevuto una delegazione formata da Roberto Malesani, legale del Coordinamento migranti, e da Mustafà Wagne presidente della stessa associazione, e ha ascoltato le loro richieste. In primo luogo il bisogno di una sanatoria permanente per tutti i migranti.Per Malesani infatti la procedura dei flussi voluta nel 2007 si è rivelata una «fregatura». «La maggior parte delle domande non sono pervenute per inefficienza del sistema informatico preparato dal Governo», spiega, e porta a esempio le 250 domande inserite nel sistema dalla sede del coordinamento alle 8 del 15 dicembre ma recepite alle 14.30, risultando forse fuori norma. «Delle 700 mila domande presentate solo 170mila verranno accolte ma non si sa con quali criteri». Il problema non è solo questo: per il rinnovo dei 70 mila permessi gestiti a Verona si parla di appuntamenti per l’80 per cento dei migranti nel 2009.«Questo comporta che l’80 per cento delle persone in regola con il permesso di soggiorno finisce nel calderone di quelli che in regola non lo sono», precisa Wagne, «i dati sulla clandestinità quindi non sono reali. Se a questo si aggiunge che senza il permesso di soggiorno si creano ulteriori problemi, ci si rende conto che la situazione è drammatica».Nel volantino consegnato ai passanti si legge: «Oggi in Italia ci sono un milione e mezzo di immigrati irregolari, lavoratori che mandano avanti l’economia italiana ma che attendono una sanatoria che non verrà mai, anche se sarebbe l’unica cosa giusta da fare».Tra le richieste al prefetto anche quella di vedere subito applicato l’accordo prefettura-questura previsto dal Governo che delega a quest’ultima la gestione diretta della consegna dei primi ingressi e ricongiungimenti familiari, senza passare dalle Poste; la fine della procedura di rinnovo del permesso tramite le Poste; la proroga del vecchio permesso di soggiorno fino alla consegna del nuovo; la cancellazione delle due delibere Agec che rendono l’accesso alla casa pubblica difficoltosa per gli immigrati.Proprio ieri dal portale del Governo risultava che 223 Comuni italiani erano invitati a sperimentare una nuova procedura di rinnovo dei permessi che prevede un passaggio diretto anagrafe-questura. Tra questi però non figura Verona.

Verona – I diritti non li concede nessuno: i diritti si strappano!

Una piazza bella, potente. Che rovescia il discorso degli imprenditori politici della paura e che riappropria il prolema della sicurezza. Cinquecento tra migranti, precari, cittadini. L’indignazione contro il razzismo, la reorica securitaria che vuol bandire i poveri dalla città, il silenzio dietro il quale si vorrebbe costruire una città del terrorismo e dell’insicurezza. Non solo una battaglia dal basso per i diritti negati, ma una presa di parola che riappropria il centro cittadino al protagonismo dei migranti; al protagonismo di chi disegna traiettorie imprevedibili di libertà.

Un presidio partecipato, innanzitutto. E poi un confronto secco con l’amministrazione leghista e fascista della città, con le agenzie immobiliari che rifiutano la casa ai migranti, con la polizia. Dopo una serie di interventi al microfono in cui è stato espresso il vissuto di rabbia dell’immigrazione, l’impossibiltà di trovare casa, innanzitutto, e poi la contraddizione tra la centralità del lavoro migrante nella produzione di valore nel ciclo dell’economia del nordest e il suo disconoscimento sociale, alcuni migranti si sono incatenati al comune respingendo i cordoni della polizia, aprendosi lo spazio, imponendo un incontro al prefetto. La rivendicazione della sicurezza nel rinnovo del permesso di soggiorno. Il rifiuto del controllo continuo e accanito delle guardie municipali, autentica polizia privata di Tosi.

Il diritto alla casa. Alla salute. Ad una vita dignitosa.

La piazza occupata dalla presa di parola di chi si vuol far tacere. La riapertura dal basso del perimetro dei diritti.

Perché i diritti si costruiscono nella ritmica di un’insorgenza di tutti i giorni.

Coordinamento migranti – Collettivo Metropolis 

Hanno partecipato anche: csoa la chimica, pink, sinistra critica

Già alle ore 15.30, 300 persone iniziano a presidiare la piazza.
Si susseguono interventi al microfono tra migranti e realtà di movimento. Vengono fatte ascoltare pubblicamente le telefonate alle agenzie immobiliari.
Si chiede un incontro immediato con il Prefetto per ottenere:
-la proroga del vecchio permesso di soggiorno fino alla consegna del nuovo permesso;
-la cancellazione delle delibere AGEC che rendono più difficile agli immigrati l’accesso alla casa pubblica;
-la cancellazione della delibera comunale che ha alzato di nuovo i parametri per l’idoneità dell’alloggio;
-l’immediato stop di tutte le azioni della polizia municipale contro gli esercizi commerciali degli immigrati e contro gli ambulanti.

Ore 17. Il prefetto rinvia l’incontro a lunedì: i manifestanti, decisi a non cambiare le proprie richieste, scelgono di incatenarsi davanti al comune. Tensione con la polizia che cerca di impedirlo.
ore 17.30: il Prefetto accetta l’incontro.
Una delegazione si reca in Prefettura.
Il prefetto accetta di aprire un tavolo di trattativa.
La giornata di lotta si conclude intorno alle 19.30.
Questo giorno è finito. La lotta invece è solo agli inizi!

Galleria fotografica:

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1 dicembre 07 – sicurezza dei diritti

Veronesi: alziamo la testa!
Per una Verona dell’accoglienza e della solidarietà

Sabato 1 dicembre 2007 – ore 15.00 – Piazza Brà, Verona


Le politiche per la sicurezza oggi sono usate per controllare, dividere e discriminare con il solo risultato di fomentare odio, intolleranza, xenofobia, razzismo e povertà sia materiale che culturale. L’unica sicurezza praticabile è quella della solidarietà e dell’accoglienza per garantire i diritti fondamentali di esistenza e dignità umana.

A Treviso, Cittadella, Verona e in altri Comuni comandati da sindaci “sceriffo” si moltiplicano le delibere discriminatorie verso i migranti e aumentano i controlli alle loro attività commerciali, nelle loro abitazioni, nei luoghi di aggregazione.A Verona i controlli sono indirizzati esclusivamente verso i cittadini migranti e hanno un sapore dichiaratamente razzista mentre si lasciano indisturbati i poteri forti, i palazzinari e gli speculatori che, con le ridefinizioni urbanistiche, fatte di colate di cemento, si intascheranno milioni di euro aumentando i disagi e peggiorando la qualità della vita dei veronesi.
Politici mediocri che inventano espedienti razzisti e pericolosi per negare la residenza agli stranieri, dietro il ricatto di dover dichiarare un reddito, una casa e un lavoro. Come se non avere un reddito e un lavoro fosse un reato e non invece un problema sociale a cui gli amministratori locali e nazionali dovrebbero rispondere con politiche serie che diano garanzie e dignità, invece di precarizzare le vite di migliaia di giovani.
Politiche razziste che nascondono egoismo ed insofferenza nei confronti dei poveri, di chi si trova in situazione di indigenza perché senza casa o lavoro…xenofobia istituzionale senza limiti che attua iniziative repressive – sgomberi di alloggi (spesso vuoti e abbandonati da anni come molti appartamenti Ater e Agec), multe per accattonaggio, allontanamenti coatti, criminalizzazione di giovani writers e dell’arte del graffito…
Le libertà individuali, i Diritti Umani, le conquiste sociali, l’autodeterminazione vengono vilipese da un regime poliziesco che non conosceva precedenti dal dopoguerra ad oggi.
C’è bisogno di risposte sul piano sociale, per pretendere che i diritti siano sicuri e uguali per tutti, per attivare politiche di solidarietà e accoglienza, per rispondere, in positivo, alle necessità che la società multiculturale esprime.
C’è bisogno di una sinistra che non rincorra le pulsioni razziste della Lega e della destra ma costruisca, sulla sicurezza e sulla solidarietà, un ragionamento proprio ed autorevole, tenendo puntata la bussola verso la solidarietà, i diritti e il rispetto della persona.
Rivolgiamo un appello ad associazioni e forze democratiche, che condividono i valori dell’iniziativa, per far prevalere i principi di solidarietà e accoglienza sulle politiche razziste della giunta Tosi che fomentano odio, discriminazioni e povertà.

Partecipa al sit-in di solidarietà con gli immigrati.
Per politiche di accoglienza e integrazione nei nostri comuni.
Sabato 1 dicembre 2007, ore 15.00 – Piazza Brà, Verona
L’indifferenza uccide

Alziamo la testa