Sottoscrizione straordinaria per Metropolis: Metropolis non deve chiudere

Sappiamo bene di chiedere una cosa difficile, visti i tempi.
Chiedere una sottoscrizione in denaro con una crisi in corso di cui non si intravede la fine è davvero cosa ardua.
Ma lo facciamo, convinti che tra chi leggerà queste note ci sia chi, apprezzando le molte attività che in questi quattro anni di vita il Metropolis ha fatto, in maniera completamente autofinanziata, non voglia darla vinta a Tosi e alla sua cricca. Leggi tutto “Sottoscrizione straordinaria per Metropolis: Metropolis non deve chiudere”

Verona. Contro la deturpazione del paesaggio servono una «rete di resistenza» e una nuova sensibilità dei cittadini

Da: L’Arena – 27/06/2010

San Pietro In Cariano. Il volume sullo sviluppo edilizio della Valpolicella: un atto di accusa
La ricetta di Gabriele Fedrigo: contro la deturpazione del paesaggio servono una «rete di resistenza» e una nuova sensibilità dei cittadini

Coltivare il bello che è in ciascuno e opporre resistenza. Leggi tutto “Verona. Contro la deturpazione del paesaggio servono una «rete di resistenza» e una nuova sensibilità dei cittadini”

Verona. Laboratorio Sociale DI.N.O. Occupato!

DI.N.O. prende casa

Da: http://dino.noblogs.org
M5 mi chiamano. Fanno così, ti cosificano mettendoti una sigla.
Preferisco Dino, anche se è sempre un nome che mi hanno appiccicato loro. Ma almeno questo mi ha creato qualche simpatia attorno.
Confinato in un circo, in una gabbia di zoo, o in un territorio dove secondo loro posso stare. In qualche modo spettacolare.

Adesso, lo spettacolo lo faccio io.

Un giorno mi sveglio e mi metto in viaggio. Mi sposto in luoghi che sono da sempre miei. I confini non li ho creati io. E neppure i miei fratelli e le mie sorelle.
Per questo mi sono rimesso in viaggio. Leggi tutto “Verona. Laboratorio Sociale DI.N.O. Occupato!”

No al cementificio in Valpolicella – video Report

Il video si può vedere su Report (puntata del 23 maggio 2010).

Fonte: Corriere.it – 25/05/2010

Fumane – La Regione si esprime sul cementificio. E il caso va in onda su Report
E intanto si attende il parere sul progetto di ampliamento

Verona – È atteso per domani il pronunciamento della commissione per la valutazione d’impatto ambientale della Regione Veneto sul controverso progetto di ampliamento del cementificio di Fumane. Leggi tutto “No al cementificio in Valpolicella – video Report”

Solidarietà al metropolis

Pubblichiamo i comunicati e le mail di solidarietà che abbiamo ricevuto in questi giorni, ricordando che stiamo anche raccogliendo le firme per la petizione “il metropolis non deve chiudere”. Per firmare clicca su petizione on line (Scrivi nome utente, cioè nome e cognome, la tua e-mail, la tua password, e quando digiti il captcha attento a maiuscole e minuscole e allo spazio tra le due parole. Se non dovesse andare a buon fine così, aggiungi una parola di tua scelta, ad esempio la professione, al nome utente).

FIRMA

Esprimiamo la nostra solidarietà ai/alle Compagn* del Circolo Culturale Metropolis (Verona) Leggi tutto “Solidarietà al metropolis”

Metropolis resiste – Rassegna stampa

metropolis attack

Fonte: L’Arena – 18/05/2010

Veronetta. Contro la chiusura, in trenta nell’atrio di Palazzo Barbieri
I giovani del Metropolis protestano in Comune

Trenta giovani del Metropolis hanno occupato l’atrio del Comune per protesta. Da qualche giorno un messo comunale ha consegnato all’associazione di via Mazza l’ordinanza che vieta la vendita di bevande e cibi e di svolgere intrattenimento musicale. Leggi tutto “Metropolis resiste – Rassegna stampa”

Perché il Comune vuole chiudere il metropolis

Ordinanza n. 879 e 881.
Ecco qui, la burocrazia nel suo linguaggio asettico impone al Metropolis di chiudere.
“Cessare immediatamente le attività di intrattenimento” e la “somministrazione di cibi e bevande”. In caso di “inottemperanza” i vigili di Tosi apporranno i sigilli e deferiranno all’autorità giudiziaria. Qualche settimana fa, gli stessi vigili hanno denunciato alla magistratura i responsabili del circolo culturale per “gravi inadempienze” rispolverando un Regio Decreto del 1931. A quando il plotone di esecuzione? Leggi tutto “Perché il Comune vuole chiudere il metropolis”

Metropolis under attack! Metropolis resiste

metropolis non si tocca

Il comune, attraverso la sua polizia municipale (da sola?), minaccia la chiusura del metropolis.

In questi anni, il metropolis ha dimostrato di essere uno spazio attraversato in modi e forme molto diverse da soggettività varie: studentesse e studenti, precari giovani e meno, migranti. Tutte e tutti accumunate dal desiderio di cambiare in meglio, almeno un poco, questa città. Leggi tutto “Metropolis under attack! Metropolis resiste”

«Il Circolo Metropolis rischia la chiusura»

Fonte: L’Arena – 21/04/2010

Norme. I ragazzi di via Cantarane in allarme

Il Metropolis rischia la chiusura. Al centro giovanile e culturale di via don Nicola Mazza, nel quartiere universitario a Veronetta, i ragazzi sono in allarme perché, dicono, la Procura avrebbe aperto un fascicolo dopo che i vigili hanno contestato la mancanza di norme di sicurezza. A raccontarlo sono gli stessi giovani del Collettivo studentesco, di Rete per la casa e quanti, insegnanti e studenti, sono impegnati nelle attività che si svolgono all’interno del circolo, dall’assistenza e all’aiuto ai bambini e ragazzi bisognosi, ai corsi di alfabetizzazione e cucina, al ritrovo con buona musica il sabato sera. Leggi tutto “«Il Circolo Metropolis rischia la chiusura»”

Dissuasione a-tomica

centrali nucleari

La corsa inizia. Soldi in vista, imprese in agitazione.
Il Governo, fregandosene del parere dei cittadini (referendum del 1987), rilancia il nucleare; Enel e Confindustria partono subito con i lavori.

Casagrande (Castel d’Azzano, via G. Rossini 24 – Verona), Lever (Arbizzano, viale del Lavoro 17 – Verona), Mondini Cavi (Caprino Veronese – Verona) sono tra le 24 aziende venete convocate ieri al “Supply Chain Meeting” di Roma per prepararsi a partecipare all’appalto per la costruzione di nuove centrali nucleari in tutto il territorio italiano.
Il summit di Copenhagen sul clima fallisce in maniera piuttosto misera e l’Italia, per non restare indietro rispetto agli altri inquinatori globali, rilancia l’energia nucleare che, com’è noto, porta con sé alcuni inconvenienti “trascurabili”.

Quello, irrisolto, dello stoccaggio a lungo termine delle scorie nucleari; un problema per il quale né gli Stati Uniti né la Francia (i paesi con più nucleare al mondo) hanno veramente trovato una soluzione, e che inevitabilmente costituisce un appetibilissimo mercato per mafie e malaffari d’oro.

Il problema della sicurezza degli impianti, per i quali nessuna compagnia assicurativa è disposta a garantire. C’è una lunga lista di incidenti non noti e di rilevazioni ambientali e studi epidemiologici (l’ultimo uscito in Germania, pochi giorni fa) che mostrano come una centrale nucleare sia una minaccia seria per la salute degli esser viventi per centinaia di chilometri quadrati.

Il problema della produzione di anidride carbonica.
Nonostante il nucleare sia propagandato come carbon-free, si tratta di una bugia clamorosa. È vero che la centrale, in sé, non emette gas serra. Tuttavia il processo di estrazione e raffinazione (e trasporto) del minerale emette grandi quantità di CO2; quantità destinate ad aumentare man mano che i giacimenti di minerale a più alta concentrazione vanno esaurendosi e si è costretti ad estrarre rocce con concentrazioni di uranio 10, 100, 1000 volte inferiori, quindi con un impiego di energia (ricavata dai combustibili fossili) maggiore.

Ricostruire i progetti del governo, rendere pubblici i siti previsti per la costruzione delle centrali e le aziende che verranno coinvolte è un dovere di tutt*.

Occhi aperti oggi, per non dover mappare le aree contaminate domani.