Val di Susa a mente fredda

Domenica 3 luglio. Non è nebbiolina mattutina nel bosco quella che si vede nella foto. Saranno le 13 circa, e il bosco è invaso dall’odore cattivo dei lacrimogeni che ti stringe la gola. I candelotti ti passano vicino come proiettili.

In merito a quello che è successo domenica 3 luglio durante l’assedio alla Maddalena qualcuno scrive di tentato omicidio.
Vero. Tentato omicidio plurimo, si potrebbe dire. Quello cercato dalle “forze dell’ordine” nei confronti di migliaia di manifestanti che hanno fatto quello che, dallo sgombero violento del territorio della Libera Repubblica della Maddalena di lunedì 27 giugno, avevano pubblicamente promesso: assediare il loro territorio sotto occupazione.
Tentato omicidio attraverso soffocamento da gas CS. Tentato omicidio per aver sparato ad altezza d’uomo, come fossero proiettili, centinaia di candelotti lacrimogeni.
Ma non solo tentato omicidio.
Anche attuata tortura. Contro i pochi manifestanti fermati: picchiati a sangue dopo il fermo. Per carità, il solito comportamento da casermaccia fascistoide al quale, neppure dopo Genova, carabinieri, polizia e guardia di finanza si sottraggono.

Ma le cosiddette forze dell’ordine, che probabilmente dovrebbero iniziare a chiedersi come mai, in tutta Italia, cominciano ad essere così odiate, hanno un mandante diretto. È un ministro della “repubblica”, Roberto Maroni. Quello che oggi raccoglie l’imboccata di qualche suo giornalaccio che parla appunto di tentato omicidio.
E una miriade di mandanti indiretti: politici di destra, di sinistra e di centro. Industriali. Opinionisti.
Tutti quelli che, in un modo o nell’altro, sanno già di essere invitati al luculliano banchetto della TAV o sanno che l’invito arriverà a breve.
Ciò che può affermare un governo screditato come quello di Berlusconi non è una sorpresa per nessuno. Ma non lo sono neanche le disgustanti dichiarazioni di Bersani, Fassino e “sinistri” simili.

I fatti, per chi come me(noi) era presente, sono semplici.
Il movimento No Tav ha invitato tutt* all’assedio della Maddalena. I punti da dove questo assedio sarebbe partito erano stati decisi e a guidare i rivoli di manifestanti attorno alla maddalena erano valsusini che conoscono anche i sassi della loro valle. Da Giaglione, da Exilles, da Ramats.
Non appena il tentativo di tirar giù le barriere di ferro – messe a difesa degli interessi illegali di chi vuole a tutti i costi costruire la Tav distruggendo e avvelenando territorio e popolazione – è iniziato, le “forze dell’ordine” hanno sparato ad altezza d’uomo gas CS. I feriti tra i manifestanti ci sono stati subito, dopo i primi spari: un ragazzo, visto con i miei occhi, con la mano sanguinante e pezzi di dita tagliate.
Evidentemente a quel punto qualcuno ha pensato di difendere(si) chi continuava a forzare le protezioni. Con sassi, con quello che trovava. Ma le immagini dei poliziotti feriti viste sul giornale sitav La Repubblica fanno ridere: è molto probabile che quei poliziotti si siano slogati le caviglie arrancando su una montagna che non conoscono piuttosto che feriti da qualche sasso!

Lo schifo raccontato dai giornali, praticamente tutt*, corrisponde agli interessi in gioco.
Dov’erano i giornalisti che hanno scritto i pezzi per Repubblica o per i vari tg? Chi ha sentito lo slogan “10, 100, 1000 Nassiriya”? Se foste stati presenti, avreste sentito quello che da anni si grida in Valsusa: “A sarà Düra”, “Giù le mani dalla Valsusa”.
Perché non avete raccontato di donne, anziani, bambini applaudire e incitare chi cercava di resistere agli attacchi delle “forze dell’ordine”?
Vigliacchi siete e vigliacchi restate.

Ora però la verità comincia ad uscire. La gente di Valsusa dice chiaro e tondo che non c’era un solo black bloc ma popolazione che si difende. I ragazzi feriti trovano il coraggio di denunciare le torture subite dalle “forze dell’ordine”. I racconti delle persone presenti invadono la rete e smascherano l’attitudine da servi dei media mainstream.

Ora la digos cerca 300 estremisti violenti.
Sono(siamo) sicuro che sono di più. Sono(siamo) sicuro che la digos sa esattamente quanti e chi sono. Domenica 3 luglio gli estremisti violenti avevano la divisa e occupavano in armi la Libera Repubblica della Maddalena.