Nel Nord-Est veronese del XXI secolo esistono ancora gli schiavi

Ed esistono ancora imprenditori schiavisti, criminali, violentiA Zevio, est veronese, un gruppo di sette lavoratori agricoli, marocchini, in regola con permessi di soggiorno, contratto di soggiorno, garanzia dell’alloggio, lavorano da anni, come stagionali, per la ditta Vignola Cristina, in Via S.antonio 12, nelle campagne appena fuori il centro abitato di Zevio.

Lavorano per 14/15 ore al giorno, sabati e domeniche compresi, e la loro busta paga mensile è di circa 35 euro- più o meno un euro al giorno! PAGA DA SCHIAVI!
Ma non si ribellano, per anni, perché sono ricattati dal datore di lavoro con la promessa di poter avere un permesso di soggiorno per lavoro a tempo indeterminato e non essere più costretti a tornare nel loro paese dopo nove mesi di lavoro stagionale.
Sognano la stabilità , meritata e guadagnata col sudore e con l’onestà, lavorano e non commettono reati, stanno ai patti, anche se dormono non in una casa abitabile, come viene dichiarato nel contratto di soggiorno, ma in un ex pollaio riadattato.
Chi non rispetta i patti è il datore di lavoro. Le promesse non vengono mantenute, gli stipendi non vengono versati, solo una manciata di mille euro una volta l’anno.
Allora gli schiavi si ribellano, vanno da un sindacato- ADL Cobas- che li ascolta e li aiuta, che apre una vertenza di lavoro e chiede il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato a tempo indeterminato alla Questura. Fa quello che la legge prevede.
E allora scatta la vendetta degli schiavisti. Ieri mattina vengono cacciati di casa con minacce di botte, da gente con i bastoni in mano, le loro cose buttate sulla strada.

Arrivano i Carabinieri e non si accorgono che lo sfratto è illegale. Manca il provvedimento del Giudice e soprattutto manca l’ufficiale Giudiziario, l’unico che può eseguire gli sfratti, ma loro non se ne accorgono.
Tutto illegale, tutto contro le regole
Gli schiavi dormono per strada, con tutte le loro cose, vengono nuovamente allontanati dai Carabinieri, di notte, ma resistono.

Oggi sono in piazza, contro gli schiavisti, contro la violenza, e chiedono con forza i loro diritti.
Vogliono i i loro stipendi – una abitazione per vivere – un sostegno economico – un permesso di soggiorno cui hanno diritto per legge
Il Comune di Zevio – che deve sopportare nel suo territorio imprenditori criminali e schiavisti – si faccia carico di queste richieste di giustizia e legalità

Adl Cobas Verona -Cittadinanza Globale -Collettivo Metropolis