Dopo la condanna di PirateBay, continua l’aggressione dei difensori ad oltranza del copyright, continuamente messo in discussione dalle pratiche di rete. Da Repubblica.it, questa notizia sulla pressione di Fapav a Telecom. Da parte nostra, un invito: continuate a scaricare e a condividere, opere e conoscenza non hanno un proprietario, appartengono al comune… Leggi tutto “Pirateria e pratica del comune. Copyright contro il mulo”
Rosarno. L’azione congiunta di razzisti e polizia
Guardando queste due foto.
La rivolta dura di persone stanche di essere trattate come degli schiavi.
La soluzione dello stato: li abbiamo usati, ora creano problemi e li rinchiudiamo.
Vita da schiavi. A Rosarno, e in molti altri posti, qui in Italia, nel 2010 lo schiavismo non è un tragico fatto storico. È la condizione dei migranti, oggi. Certo. Niente catene ai piedi. Ma per il resto, tutto il crudele armamentario dello schiavismo è in funzione: dalle condizioni di lavoro a quelle di vita. Fino alla punizione con la morte. È tutto documentato. Si è scritto, ci sono immagini e video.
Quindi, cos’è successo a Rosarno, qualche giorno fa?
É successo che degli immigrati sono stati presi a colpi di fucile: la scintilla che ha fatto eplodere la rabbia della comunità migrante della cittadina.
Rabbia dura. Come dura è la loro vita in questo paesotto controllato dalla ‘ndrangheta.
La reazione di alcuni cittadini italiani e dello stato: reazione congiunta, si direbbe.
I cittadini si dedicano alla caccia all’uomo: colpi di fucile e di spranga contro gli immigrati. Occupano il Comune per chiedere il loro allontanamento.
Lo stato interviene. Prima con le cariche contro i rivoltosi, poi con i rastrellamenti e la reclusione di più di 300 migranti nei centri d’accoglienza (sic!).
Sembra davvero di rivivere cose d’altri tempi. Sud degli Stati Uniti primi del ‘900. Contesti così.
Comprensibile che siano gli immigrati stessi che adesso se non vogliano andare.
Quanto può durare l’accettazione silenziosa e passiva? Per ora le rivolte degli immigrati, in Italia, rimangono episodi limitati anche se significativi. Ma non è detto che debba continuare così.
Poi sentiremo i balbettii di politici ed esperti vari.
Come oltralpe.
Quando furono le banlieues delle città francesi a bruciare.
Video. Calci a senzatetto. Come i Vigili di Verona preparano la città al Natale
Due giorni di pioggia ininterrotta, il freddo che comincia a farsi sentire proprio quando in centro iniziano i banchetti di S.Lucia e le luminarie natalizie campeggiano festose in ogni via dell’accogliente Verona. Accogliente forse per i turisti, per le famigliole che cogliendo l’occasione dell’8 dicembre riempiono sorridenti le vie dello shopping (magari non troppo sorridenti, visti i tempi che corrono). Pioggia e freddo dicevamo, da cui un senzatetto ha cercato riparo sotto un portico di Cortile del Tribunale, raggomitolato in un angolo. Lo sapeva di fare qualcosa di inaccettabile per l’idea di decoro del sindaco Tosi, sapeva della costante, minacciosa presenza della Polizia Municipale, sapeva che prima o poi, come sicuramente gli è successo tante volte, sarebbe stato allontanato. Ma la precarietà, specialmente quella vissuta da un senzatetto, non è che lasci molta scelta, e un portico all’asciutto è un’occasione irrinunciabile. Non si aspettava però di vedere turbato il suo sonno dai coraggiosi calci di alcuni agenti della Municipale, che lo invitavano gentilmente ad andarsene. Non si aspettava neanche che alcuni ragazzi che hanno assistito alla scena non se la sentissero di rimanere fermi e zitti, filmassero ciò che stava accadendo e dessero vita ad una reazione indignata, determinata ma totalmente pacifica. Non se lo aspettavano neanche gli agenti della Municipale, non sono abituati a vedere reagire i cittadini di una città schiacciata da quel senso di normalità che porta alla passiva accettazione di ogni prepotenza nei confronti dei più deboli. Immediata la chiamata in questura, arrivano i poliziotti che, al rifiuto di fornire i documenti e cancellare il video, partono all’inseguimento per le vie del centro dei ragazzi. Identificati e subito rilasciati.
Nulla di eclatante si potrebbe pensare, nulla che non si sia già visto e rivisto, nulla che sfugga alla quotidianità dell’attività della Polizia Municipale, trasformata nella guardia privata del sindaco, supina nell’eseguire le ordinanze, che violano i diritti più basilari, elaborate in quella città laboratorio non solo della destra neofascista ma soprattutto delle politiche razziste e securitarie della Lega e di Maroni.
Leggi anche: La vigilessa, il clochard e alcuni giovani che rifiutano l’indifferenza
La vigilessa, il clochard e alcuni giovani che rifiutano l’indifferenza
È apparso ovunque.
Repubblica, Corriere, Youreport, l’Arena. Per non parlare dei giornali gratuiti, Dnews e il Verona, che per primi hanno riportato la notizia.
Ma non basta. Non basta perché non vorremmo che ciò che veramente è la quotidianità per tante, tante persone diverse (per colore della pelle, per orientamento sessuale, per "esuberanza" giovanile, per per per) venisse scambiato per eccezione.
Il maltrattamento subito da "quel" senzatetto. Leggi tutto “La vigilessa, il clochard e alcuni giovani che rifiutano l’indifferenza”
La spia che è in te. Invito alla delazione di massa
Tira fuori la spia che è in te.
Guarda. Ascolta. Osserva. Annota. Fotografa. Intuisci. Origlia. Leggi tutto “La spia che è in te. Invito alla delazione di massa”
proposte contro la crisi – Alcoa
Portovesme – Sardegna – Italia | 20/11/2009
Alcoa, multinazionale USA dell’alluminio, ha deciso la chiusura dell’impianto italiano:2000 dipendenti, diretti e indotto, a casa. Immediata la risposta degli operai: "sequestrato" lo stabilimento. Con dentro i dirigenti, naturalmente. Dall’esterno, operai con passamontagna, rivendicano l’occupazione: "fino a quando non si trova un accordo, qui non entra e da qui non esce nessuno".
Massive Attack per Stefano Cucchi
Massive Attack: un flusso costante di suoni elettrici, ritmi ipnotici, voce sinuosa che si infila nella testa senza uscirne. Il
mondo che scorre alle loro spalle attraverso un ininterrotto pulsare di luci è
quello della misera quotidianità dello spettacolo, della politica, del
potere. Le mani si alzano in un applauso continuo quando, costruito con lampi accecanti, appare scritto Stefano Cucchi: verità e giustizia.
Verona. Carcere di Montorio e pena capitale
Anche Montorio, come altri luoghi simili in Italia, è sede di esecuzione capitale.
Venerdì sera, 30 ottobre, nell’infermeria del carcere Domenico Improta, 29 anni, si è suicidato, dopo ripetuti tentativi non riusciti. Leggi tutto “Verona. Carcere di Montorio e pena capitale”
2 in 1 mese: à la française. Lavoratori “sequestrano” dirigenti della società Eutelia
Vai a proposte contro la crisi
Diritto all’istruzione, diritti di cittadinanza!
A Verona i migranti sono molti. Spesso intere famiglie immigrate che a stento parlano correttamente la lingua italiana. Spesso si parla di loro, di come vivono, come si arrangiano, come riescono ad andare avanti o come soccombono sotto il peso di quest’ordine economico globale che ci vuole forzatamente tutti contro tutti.Ancora meno si parla dei bambini immigrati, i quali di fatto, anche se nati in Italia, vivono dentro famiglie dove non si parla correntemente l’italiano e arrivano nel mondo scolastico con ritardi linguistici e di istruzione invalidanti, faticando nell’apprendimento. Il disagio nella scuola per questi bambini è notevole. Perché a casa spesso non possono contare sull’aiuto dei genitori per svolgere i compiti. Sono bambini che con più difficoltà si integrano con gli altri e ancora più difficilmente riescono nelle attività scolastiche. Questi bambini, spesso sono resi soggetti deboli dalle pratiche escludenti e spesso razziste delle politiche sociali istituzionali dei paesi occidentali.
Il collettivo Metropolis e il Coordinamento Migranti hanno deciso di attivarsi per organizzare corsi di doposcuola e di autopromozione proprio in favore di questi bambini e giovani migranti. Abbiamo deciso di rispondere all’esclusione con la rivendicazione forte e autonoma dei diritti oggi negati! I nostri non sono atti e pratiche caritatevoli e compassionevoli “verso chi è più in difficoltà”. Sono invece pieni atti politici consapevoli. Verso chi per colpa di dinamiche socio-economiche italiane e globali è letteralmente ghettizzato. Siamo convinti che l’arma più efficace per cercare di migliorare il mondo sia la solidarietà.Vogliamo e pretendiamo che i bambini abbiano tutti la stessa base di partenza per affrontare il mondo scolastico oggi, e le stesse possibilità per affermarsi nel mondo post scolastico di domani. Mentre tutto si mercifica, si vendono e si comprano persino diritti inalienabili come il diritto allo studio o alla casa, abbiamo voluto elaborare e portare avanti questo progetto a titolo totalmente gratuito. Vogliamo mostrare che è ancora possibile costruire dal basso e in autonomia il cambiamento, senza appoggi politici esterni o di altro tipo.
Misurando le nostre forze abbiamo articolato il progetto attualmente in due giorni alla settimana: il martedì e il venerdì dalle 17.00 alle 19.00, presso il Metropolis Cafè, via Nicola Mazza 63/A.
È poco per il vasto bisogno che c’è in questa città, ma ci incoraggia il fatto di essere all’inizio, di essere appena partiti. Siamo convinti che presto saremo in tanti a gestire il progetto in modo da poterlo migliorare.
Chi fosse dunque interessato a collaborare è certamente il benvenuto e può contattare: lino al 3389276868 o all’indirizzo mail lino@erroneo.org, oppure nico al 3397888054.
Verona. Difendiamo le nostre vite
Un gruppo di donne che si riconosce nei principi di laicità, autodeterminazione e difesa della libertà individuale, si è incontrato e ha scritto questo appello per la venuta del Cardinale Ruini a Verona la prossima settimana. Ti chiedono di sottoscriverlo e di essere presente martedì 26 febbraio alle 19,30 di fronte alla Società Letteraria (piazza Bra in fondo a via Mazzini).
DIFENDIAMO LE NOSTRE VITE
Martedì 26 febbraio nella sala della Gran Guardia si svolgerà un convegno sulla figura di Gesù di Nazareth. Ospite d’onore il cardinale Camillo Ruini che terrà la lectio magistralis.
In apparenza un incontro teologico ma in una prestigiosa sala pubblica (concessa gratuitamente) e con un personaggio come Ruini. Niente di più facile che il tutto si trasformi in un evento politico, palcoscenico ideale per qualche nuova esternazione del cardinale.
Camillo Ruini è infatti uno dei più convinti sostenitori della necessità dell’ingerenza della chiesa nella vita politica e sociale italiana e non ha mai perso occasione per mettere in pratica tale teoria, dalle crociate contro i pacs e contro i diritti delle coppie omosessuali a quella contro il referendum sulla procreazione assistita, dal rifiuto del diritto ad una morte dignitosa alla rivendicazione dell’identità culturale cristiana da contrapporre all’invasione islamica, agli strumentali attacchi contro la 194.
Per ultima la campagna di Giuliano Ferrara per la moratoria sull’aborto, che provocatoriamente equipara l’interruzione di gravidanza alla pena di morte e le donne ad assassine, ha trovato in Camillo Ruini un convinto sostenitore.
Per tutto questo non riteniamo di dover accettare in silenzio la presenza di Ruini nella nostra città.
Siamo stanche di questa chiesa crudele e intollerante che pretende di decidere al nostro posto nei momenti più delicati e intimi della nostra vita come scegliere se avere o non avere un figlio o affrontare la ricerca di una maternità quando questa è difficile e costringe a cure, tentativi e fallimenti. Una chiesa che disprezza le donne e sembra considerare il nostro corpo un semplice contenitore che deve preservare la Vita a qualunque costo, anche a scapito della nostra.
Pensiamo che le posizioni di Ruini e delle gerarchie ecclesiastiche alimentino un clima dove diventa possibile un episodio agghiacciante come quello di Napoli, utile per offrire all’opinione pubblica la nuova figura della madre assassina, della madre “feticida”.
E riteniamo inaccettabile che niente si dica invece della vita reale delle donne, che non si parli della violenza contro le donne, della violenza dei nostri mariti, fidanzati, padri e fratelli dentro famiglie e rapporti “normali” che ci uccide più di qualunque malattia; che non si parli del peso e della fatica del lavoro che per le donne è sempre il più precario, il meno pagato, il meno gratificante anche quando siamo le più brave, le più intelligenti, le più studiose; che niente si dica della solitudine terrificante, dell’isolamento di tante donne nelle loro case a occuparsi senza alcun sostegno di bambini, mariti, anziani e malati, condannate a sostituire tutto quello che nella società non c’è più.
Questa è la vita delle donne, queste sono le nostre vite.
Noi vogliamo difendere le singole vite di tutte e tutti fatte di corpi, desideri e sogni, smarrimenti e fragilità e non l’astratta Vita su cui si vuole esercitare un potere e un controllo assoluti.
Non ci interessa la Famiglia ma le tante e diverse famiglie, i tanti e diversi modi che donne e uomini hanno di mettere insieme affetti e bisogni.
Questo vogliamo ricordare a Ruini e ai suoi interessati sostenitori. Non potranno mai ridurre le tante cose che siamo e vogliamo essere alle loro astratte e violente ossessioni. Per questo vorremmo essere in tante martedì sera in piazza Bra all’esterno della Gran Guardia. Una presenza aperta al contributo di tutte e di tutti.
Adesioni:
Le donne della Chimica, del Circolo Pink, del Metropolis Café, di Sinistra Critica, Fuxia Block-Collettivo Scienze Politiche Padova,Arcigay Pianeta Urano Verona, Arcilesbica Verona, Facciamo Breccia, Drasticamente Padova, Coord. Transessuale naz.”Silvia Riviera”, Transgender Pink Verona, Anna Maria Bruni, Miria Pericolosi, Lia Arrigoni, Raffaello Della Penna-Milano, Saverio Aversa- diritti e culture delle differenze PRC Sinistra Arcobaleno, Liliana Salvatori, Collettivo femminista e lesbico VengoPrima Venezia, Donata Gottardi deputata Parlamento europeo, Centro sociale Magazzino 47 Brescia, Collettivo 40tette Brescia
1 dicembre 07 – sicurezza dei diritti
Per una Verona dell’accoglienza e della solidarietà
Le politiche per la sicurezza oggi sono usate per controllare, dividere e discriminare con il solo risultato di fomentare odio, intolleranza, xenofobia, razzismo e povertà sia materiale che culturale. L’unica sicurezza praticabile è quella della solidarietà e dell’accoglienza per garantire i diritti fondamentali di esistenza e dignità umana.
A Treviso, Cittadella, Verona e in altri Comuni comandati da sindaci “sceriffo” si moltiplicano le delibere discriminatorie verso i migranti e aumentano i controlli alle loro attività commerciali, nelle loro abitazioni, nei luoghi di aggregazione.A Verona i controlli sono indirizzati esclusivamente verso i cittadini migranti e hanno un sapore dichiaratamente razzista mentre si lasciano indisturbati i poteri forti, i palazzinari e gli speculatori che, con le ridefinizioni urbanistiche, fatte di colate di cemento, si intascheranno milioni di euro aumentando i disagi e peggiorando la qualità della vita dei veronesi.
Politici mediocri che inventano espedienti razzisti e pericolosi per negare la residenza agli stranieri, dietro il ricatto di dover dichiarare un reddito, una casa e un lavoro. Come se non avere un reddito e un lavoro fosse un reato e non invece un problema sociale a cui gli amministratori locali e nazionali dovrebbero rispondere con politiche serie che diano garanzie e dignità, invece di precarizzare le vite di migliaia di giovani.
Politiche razziste che nascondono egoismo ed insofferenza nei confronti dei poveri, di chi si trova in situazione di indigenza perché senza casa o lavoro…xenofobia istituzionale senza limiti che attua iniziative repressive – sgomberi di alloggi (spesso vuoti e abbandonati da anni come molti appartamenti Ater e Agec), multe per accattonaggio, allontanamenti coatti, criminalizzazione di giovani writers e dell’arte del graffito…
Le libertà individuali, i Diritti Umani, le conquiste sociali, l’autodeterminazione vengono vilipese da un regime poliziesco che non conosceva precedenti dal dopoguerra ad oggi.
C’è bisogno di risposte sul piano sociale, per pretendere che i diritti siano sicuri e uguali per tutti, per attivare politiche di solidarietà e accoglienza, per rispondere, in positivo, alle necessità che la società multiculturale esprime.
C’è bisogno di una sinistra che non rincorra le pulsioni razziste della Lega e della destra ma costruisca, sulla sicurezza e sulla solidarietà, un ragionamento proprio ed autorevole, tenendo puntata la bussola verso la solidarietà, i diritti e il rispetto della persona.
Rivolgiamo un appello ad associazioni e forze democratiche, che condividono i valori dell’iniziativa, per far prevalere i principi di solidarietà e accoglienza sulle politiche razziste della giunta Tosi che fomentano odio, discriminazioni e povertà.
Partecipa al sit-in di solidarietà con gli immigrati.
Per politiche di accoglienza e integrazione nei nostri comuni.
Sabato 1 dicembre 2007, ore 15.00 – Piazza Brà, Verona
L’indifferenza uccide
Alziamo la testa