proposte contro la crisi – Alcoa


Portovesme – Sardegna – Italia | 20/11/2009
 

Alcoa, multinazionale USA dell’alluminio, ha deciso la chiusura dell’impianto italiano:2000 dipendenti, diretti e indotto, a casa. Immediata la risposta degli operai: "sequestrato" lo stabilimento. Con dentro i dirigenti, naturalmente. Dall’esterno, operai con passamontagna, rivendicano l’occupazione: "fino a quando non si trova un accordo, qui non entra e da qui non esce nessuno".

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Napoli – Italia | 19/10/2009

À la française. La moda si difonde? È presto per dirlo. ma, insomma, due in un mese qualcosa significano.
Due dirigenti della società Eutelia sono stati bloccati per diverse ore all’interno dei loro uffici da un gruppo di lavoratori per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi, in ritardo di tre mesi, e controil trasferimento della sede in Irpinia. In serata la digos "libera" i due dirigenti.
Meglio che sui tetti!

Colleferro – Italia | 06/10/2009

Arriva in Italia la mode francese del "sequestro" di manager. Dopo essere volati sui tetti e aver messo a rischio la propria vita per difendere i propri diritti di lavoratori, gli operai dell’Alstom, ditta francese che si occupa di costruzioni ferroviarie che aveva annunciato la chiusura entro 9 mesi, scelgono la via francese. Perché mettere a rischio la nostravita? Per otto ore hanno così tenuto "sequestrati" 3 manager dell?Alstom di Colleferro, togliendo il blocco solo dopo aver ricevuto certezze sul loro futuro.

Ma non ci stanno raccontando che la crisi è finita?

Parigi – Francia | 16/07/2009

Ancora la Francia. In una sola settimana i lavoratori di ben tre aziende minacciano, per far partire una trattativa, di far saltare le fabbriche.
Lunedì 13 luglio: occupata e minata con bombole di gas la New Fabris.
Mercoledì 15 luglio: stessa sorte per la Nortel a Chateaufort
Giovedì 16 luglio: infine, la Jlg di Tonneins.

Queste proteste "esplosive" hanno un obiettivo minimo: recuperare soldi da ristrutturazioni determinate dalla crisi. Sindacati in imbarazzo perchè spesso interni, attraverso loro delegati di fabbrica, queste forme di lotta, governo incerto tra cedimenti (il ministro dell’Industria, Christian Estrosi, ha accettato di recarsi alla Nortel per trattare) e irrigidimenti.

Milano – Italia | 01/04/2009

Si sa, la crisi è globale. Non c’è angolo del pianeta che non sia trascinato nel gorgo.

Si sa, la comunicazione è globale. Se in Francia si estende la pratica conflittuale del "sequestro" dei manager responsabili di fallimenti aziendali che vorrebbero scaricare sugli operai, beh…non è che queste notizie le si possa confinare.

E infatti le notizie girano. Fernando Ruzza, amministratore delegato della Omnia Network, società di
call center con clienti di primo piano nelle telecomunicazioni, parte
di un gruppo che ha sedi anche a Corsico e in tutta Italia con circa
tremila e 300 dipendenti, è stato costretto a rimanere rinchiuso nel suo ufficio, in via Breda a Milano, per un’ora dai suoi dipendenti che dopo aver indetto un’assemblea spontanea si sono riuniti in assemblea in cortile. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è
stato un annuncio in bacheca che informava di un nuovo ritardo nel
pagamento degli stipendi.

Parigi-Grenoble – Francia | 31/03/2009

Tocca ancora alle moltitudini francesi dare consigli contro la crisi. A Parigi un centinaio di operai colpiti dalla crisi economica e preoccupati
dall’imminente taglio di 1.200 posti di lavoro, hanno preso d’assedio
il taxi su cui Pinault, patron di PPR, leader del lusso, lasciava la sede del suo gruppo a Javel, il
quartiere industriale sulla Senna al di là della Tour Eiffel. Per
liberare l’imprenditore, dopo 55 minuti, è stato necessario
l’intervento della polizia che ha sgomberato la zona dai manifestanti. Peggio è andata ad ad alcuni dirigenti della Caterpillar che da stamane sono tenuti sotto
chiave dagli operai nella sede della multinazionale a Grenoble. Cosa chiedono i lavoratori? Una cosa molto semplice: di fronte alle scelte unilaterali dell’azienda, che affronta la crisi scaricandola sugli operai, questi ultimi dicono "libertà in cambio di trattativa". Insomma, la rabbia scatenata dalla crisi economica sfocia ancora una volta nella "caccia al manager".

Treviso – Italia | 28/03/2009

Oggi un gruppo di studenti e di precari ha deciso di autoassegnarsi 3
appartamenti di proprietà del comune di Treviso e dati in gestione
all’ATER.
La decisione di occupare nasce in primo luogo dal bisogno
che queste persone avevano di una casa, un luogo dove iniziare a
costruire il proprio futuro. Precari, studenti e anziani hanno enormi
difficoltà ad affrontare i prezzi del mercato. La crisi che ha
investito l’Italia e il mondo sta mietendo le sue vittime con centinaia
di persone in cassa integrazione o addirittura che hanno perso il loro
lavoro. In questa situazione pesa il fatto che da anni non vengono
stanziati fondi per gli alloggi di edilizia popolare, mentre il
Ministero delle Infrastrutture ha stanziato 16,6 miliardi per le
"Grandi opere". More info: www.globalproject.info

Roma – Italia | 26/03/2009

Oggi alle 12 centinaia di precari, studenti, migranti,
senza casa hanno occupato la sede dell’Associazione bancaria italiana,
tappa d avvicinamento alla manifestazione nazionale del 28 marzo contro
il G8 di Roma. Due ore di blocco della mobilità e di assedio ai primi
responsabili della crisi economica globale.

Una delegazione ha poi incontrato la direzione dell’Abi
e ha strappato un tavolo di confronto per lunedì prossimo alle 17,30
che discuterà delle seguenti proposte presentate dai movimenti:
moratoria dei mutui per la casa, blocco dei pignoramenti, utilizzo dei
«fondi dormienti», istituzione di un «fondo sociale» in convenzione con
la Regione Lazio come contributo alla legge sul reddito minimo
garantito.

All’incontro parteciperà il resonsabile «mutui retail»
dell’Abi dottor Messina. Successivamente saranno invitati il prefetto,
il Comune di Roma e la Regione Lazio. More info: www.globalproject.info

Catalogna – Spagna 

Enric Duran l’attivista politico che l’anno scorso ha rubato quasi 500.000 euro
a 39 entità bancarie attraverso 68 operazioni di credito come atto di
protesta contro la crisi, è riapparso sei mesi dopo la sua prima
pubblicazione in una conferenza stampa convocata dal collettivo Crisis
all’università di Barcellona.

Ha annunciato che parte del denaro rubato è stato
investito nella pubblicazione di un nuovo periodico che avrà una
tiratura di 350.000 copie, 130.000 in castigliano e 220.000 in
catalano.

La rivista distribuita gratuitamente, si chiama PODEM! (possiamo) nella versione catalana e PODEMOS!
nella versione castigliana. Dalle sue pagine Enric promuove un piano di
azione “affinché il capitalismo esca dalle nostre vite“, con una data
d’inizio: il 17 di Settembre di questo anno, data a partire dalla quale
scommette che i cittadini ritireranno tutti i soldi dalle banche e non
pagheranno più prestiti e ipoteche.

Ridurre la quota d’affitto o smettere di pagarlo,
smettere di lavorare per imprese capitaliste e non pagare le bollette
dei servizi, in più collettivizzare le risorse di base che il sistema
non utilizza o quelle di cui abusa, sono queste le azioni descritte
sulla pubblicazione. More info: www.globalproject.info

Pithiviers – Francia | 26/03/2009 

Il manager della ditta farmaceutica americana 3M è stato confinato nel suo ufficio dal pomeriggio di martedì 24 alla notte di mercoledì 25 marzo dagli operai in sciopero contro un piano di ristrutturazione che prevede il licenziamento di 110 lavoratori su un totale di 235. I lavoratori, con quest’azione, hanno imposto a sindacati e dirigenti della 3M l’apertura di un tavolo di negoziati.

Neanche due settimane fa un caso analogo si era verificato nella
filiale Sony di Pontonx-sur-l’Ardour, a sud di Bordeaux.
L’amministratore delegato della Sony è stato ostaggio per una notte,
insieme al capo delle risorse umane, dopo l’annuncio dell’azienda del
taglio di 8mila posti di lavoro, equivalente all’8 per cento degli
impiegati Sony in tutte le sedi del mondo, e la chiusura della filiale
di Bordeaux dove lavorano 311 dipendenti. E La Republica (ma non solo) si preoccupa.

Edimburgo – Scozia | 24/03/2009

In Scozia, la scorsa notte la casa di Edimburgo di Sir Fred Goodwin, il
discusso ex amministratore delegato del Royal Bank of Scotland da lui
ridotta sull’orlo del lastrico, è stata attaccata da alcuni vandali che
hanno sfondato i vetri delle finestre e distrutto un’automobile.
L’attacco è stato rivendicato da un gruppo sinora sconosciuto, ma dal
nome eloquente "Bank bosses are criminals".

Ciò che indigna e che porta ad azioni così forti, evidentemente, è il privilegio intoccabile di chi, avendo negli anni d’oro del neoliberismo accumulato ricchezze enormi preparando il terreno a questa crisi globale, oggi continua a godere di buone uscite miliardarie.

squatsquatsquat

Londra – Inghilterra

Morsi dalla crisi, senza reddito e senza casa. Così hanno iniziato ad affrontare la crisi alcuni giovani di Londra: occupando due residenze lussuose, una a Mayfair, in Grosvenor Street, vicino alle ambasciate e ai brand della moda, l’altra in Park Lane (di proprietà di Gerald Cavendish Grosvenor, il sesto duca di
Westminster, il nobile più facoltoso di Londra e forse d’Inghilterra se
si esclude S
ua Maestà).

Il gruppo di giovani che ha occupato a Mayfair, il collettivo Ma Da, oltre che per residenza, ha trasformato la supercasa in atelier artistico.  Gli squatters di Park Lane, invece, beh… per ora si accontentano di gustarsi i magici tramonti su Hyde Park.

Ovviamente questo non è un testo di folklore: è un invito e un’indicazione di lavoro (quante case sfitte ci sono nella nostra città?).