Casa Pound Verona. Le macchiette di Ezra

blocco di lotta e di governo

"Contro il sistema la gioventù si scaglia".
Slogan caro ai fascisti di ogni tempo. Muri colorati in nero e celtica a marcare la paternità.
Oggi compare con la stessa firma di manifesti con il volto di Rino Gaetano. Probabilmente, dopo aver raschiato il barile, per altro mai stato molto pieno di idee, stanno provando a "recuperare" ciò che per loro non è recuperabile.
Che gli atteggiamenti "rivoluzionari" e "antisistema" dell’estrema destra siano pura facciata è noto dagli anni del fascismo storico e del nazismo.
E vedere oggi dei piccoli epigoni, Casa Pound e Blocco Studentesco, riutilizzare certe modalità "comunicative" fa lacrimare dal ridere. O vomitare.

Questa "gioventù" d’Itaglia, desta, antisitema e rivoluzionaria, non potendo sperare in qualcosa di simile alla marcia su Roma si accontenta della destra di governo, per niente rivoluzionaria e molto sistemica (come tutte le destre d’altra parte). Pochino in verità.
Viene un assessore regionale (Donazzan)? Pronti i giovani italiani: inchino, baciodimani. Non si contesta perché si hanno fior di proposte sulla scuola da fare.
Viene il ministro Gelmini, quella che è riuscita a scatenare proteste in tutta Italia? Blocco Studentesco, a Verona, la incontra e si dichiara soddisfatto che il ministro li abbia rassicurati "sul fatto che la difesa e la promozione dell’insegnamento pubblico sono tra le priorità del ministro".
Inchino, baciodimani. E leccatadiculo.
Ci fosse ancora un dubbio che il loro tentativo di infiltrarsi nel movimento studentesco dell’anno scorso non fosse solo una manovra filogovernativa. Piazza Navona è ancora fresca nella memoria di tutt*.