No, non ci si stupisce più di nulla.
Neppure che una giunta leghista di un paesino del bresciano, Coccaglio, utilizzi per la cacciata dei migranti clandestini il nome "White Christmas".
L’operazione del Sindaco di Coccaglio prevede l’invio dei Vigili, casa per casa, per identificare i 400 immigrati che lì, per loro sfortuna, vivono.
400 immigrati. Questo è il numero dell’invasione di "extracomunitari" a Coccaglio.
Quelli che verranno trovati senza permesso di soggiorno, o con permesso scaduto, si vedranno revocata d’ufficio la residenza.
Ma torniamo al nome scelto per l’operazione. Perché i leghisti hanno chiamato la loro operazione da apartheid "White Christmas"?
Primo: "White Christmas" perché l’intervento dei vigili deve terminare il 25 dicembre.
Secondo: "White Christmas" perché -virgolette- il Natale non è festa dell’accoglienza, ma della tradizione cristiana, della nostra identità -virgolette-.
Tradizione cristiana. Identità. White, of course.
Questo White richiama qualcosa di diverso, altro che il bianco (neve, candore, ecc.) Natale.
Questo è il "White power" dei gruppi neonazisti.
Ma forse chiamare l’operazione proprio così sarebbe stato troppo esplicito anche per i leghisti. D’altra parte Borghezio ai camerati francesi aveva detto chiaro come ci si deve camuffare: "noi (intendendo i nazifascisti) stiamo nei movimenti localisti per arrivare al potere… ma siamo sempre gli stessi (fascisti, intende)"
A Coccaglio ci pensano il sindaco, Franco Claretti, e l’assessore alla sicurezza, Claudio Abiendi. A ricordare a tutti cosa sia la Lega, quali siano i loro legami con il tradizionalismo cattolico e con il fascismo.
Ovviamente, visto che il pacchetto sicurezza gli da copertura, non ci si può aspettare un intervento della magistratura per istigazione all’odio razziale.
Ma razzisti, e della peggior specie, restano.
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