Dopo che la
nostra città è stata violentata dalla parata della Lega Nord che,
come ogni anno, è calata su Venezia il 13 settembre scorso, è
successo qualcosa di straordinario. Tante energie in circolo da
sempre ma che faticavano a incontrarsi si sono ritrovate sabato 26
settembre nella costruzione di una manifestazione partecipata e
plurale oltre ogni aspettativa, che si è ripresa le calli e i campi
di una città che i leghisti, ormai da tempo, tentano di accerchiare
e invadere.
Afghani,
curdi, senegalesi, bengalesi, ivoriani, iraniani, autoctoni,
associazioni laiche e cattoliche, membri di partiti e sindacati:
tutti i cittadini veneziani di una Venezia che respinge il razzismo
hanno camminato insieme senza bandiere, dietro un nome comune.
E’ stata la
reazione immediata alla vergognosa aggressione di un ragazzo
albanese, avvenuta mentre lavorava come cameriere in un ristorante
del centro, compiuta da sette uomini in camicia verde armati di
spranghe che facevano parte della gente arrivata con la Lega Nord. Ma
è stata soprattutto una protesta articolata e profonda contro tutte
le forme di razzismo istituzionale che si manifesta nelle leggi
inaccettabili che compongono il pacchetto sicurezza, nei
respingimenti illegali dei migranti verso la Libia e dai porti
dell’Adriatico, nella clandestinizzazione forzata di centinaia di
migliaia di cittadini e lavoratori privati di ogni diritto, nella
distruzione del diritto d’asilo e nella detenzione disumana di
persone che hanno commesso l’unico reato di non trovare alcun modo
per regolarizzare la propria posizione sul territorio.
Siamo
indignati, perché le nostre città e tutta la nostra regione sono
utilizzate come palcoscenico e vetrina da questa cultura razzista
istituzionalizzata le cui nefandezze restituiscono un’immagine
degradante e imbarbarita del nostro territorio.
Certo, la
Lega Nord, da queste parti, può vantare molti consensi elettorali ,
ma sono stati ottenuti imbrogliando le persone e promettendo loro
quella sicurezza, autonomia dallo Stato, meno tasse e più giustizia
sociale che non sono mai arrivati. In realtà, noi lo sappiamo bene,
sono solo slogan e parole d’ordine che vengono utilizzati per colpire
i più deboli e alimentare scientificamente razzismo e la chiusura
identitaria in chi viene costantemente bombardato terrorizzato da
questi messaggi. La Lega deve coprire il fatto che non ha alcuna vera
risposta alla crisi economica e non potrà mai mantenere le sue
promesse, neanche e soprattutto ora che è diventata parte
fondamentale del governo e dello Stato centrale.
Ma
Noi siamo altro da questo.
Siamo
innanzitutto la Venezia che è e vuole rimanere libera, aperta e
solidale, perché da secoli attraversata dalla mescolanza di genti
che hanno saputo donarle un’immensa ricchezza culturale, economica e
sociale. Siamo la Venezia che respinge il razzismo in tutte le sue
forme e che vuole combattere contro le leggi incivili e medievali che vengono imposte a questo paese.
Facciamo
appello alle altre città del Veneto
Di quel
Veneto che è fermento di sempre nuove forme di associazionismo e del
volontariato, di quel Veneto che costruisce la solidarietà tutti i
giorni con percorsi concreti e coraggiosi, di quel Veneto che non
accetta di essere rappresentato dalle bandiere celtiche e dalle
propagande di odio e divisione.
Diamo
vita, forza, voce, tutti insieme
al nostro Veneto, il Veneto Libero dal
razzismo, dalla paura, dalle
invasioni arroganti di chi vuole prendersi i nostri spazi e le nostre
menti. Un Veneto libero di lottare contro ogni ingiustizia, in ogni
parte del mondo e anche a casa nostra, senza diventare misero e
peggiore.
Abbiamo una
prima preziosa occasione per dare visibilità a questo ambizioso e
straordinario progetto:
Sabato 17 ottobre una
grande e variegata manifestazione nazionale attraverserà le strade
di Roma per dire NO al razzismo. Andiamoci, in tanti e diversi, da
tutto il Veneto, con un treno comune e un unico nome: "Veneto Libero dal razzismo e dalla
paura"
Questa sarà
la bandiera che ci rappresenterà tutti, nelle nostre diversità, nei
nostri grandi sogni e nelle battaglie che verranno.
Il 10
Ottobre, nella costruzione di questo percorso, può essere la
giornata in cui, ovunque nel Veneto, tantissimi gazebo con questa
nuova bandiera riempiano strade e piazze, campi e calli, per
raccogliere adesioni e sostegno per il nostro treno.
Per info e
adesioni: trenovenetolibero@gmail.com
Per
info sulla manifestazione di Roma: 17 ottobre antirazzista