Fonte: L’Arena – 22/05/2009
MUSICA E ORDINANZE. In serata ci sarà anche un confronto a distanza: in Borgo Roma concerto dei gruppi della destra sociale e a Veronetta di scena i collettivi
Bonghi, la protesta alza il volume
Stasera appuntamento per una nuova «sfida» lanciata stavolta attraverso Facebook
L’ordinanza non ferma i suonatori. Il provvedimento siglato dal sindaco Tosi, che vieta di suonare qualsiasi strumento musicale dopo le 22 nelle vie e nelle piazze, non ha zittito gli strumenti dei circa 300 ragazzi che anche l’altra sera si sono trovati in piazza Dante. Ma anzi, sembra aver sortito l’effetto contrario tanto che il solito appuntamento settimanale, in via eccezionale, raddoppia questa sera.
Il tam tam dei bonghi non è risuonato, infatti, solo nel cuore della città ma si è propagato anche on-line. All’indomani dell’ordinanza 39, infatti, sul social-network Facebook, è nata un’iniziativa spontanea di protesta contro il divieto. «Non siamo d’accordo con il provvedimento del sindaco Tosi e quindi questa sera ci ritroveremo in giro per il centro a cantare, o anche semplicemente a ridere, visto che la voce non possono sequestrarcela», si legge infatti nella nota. «La nostra intenzione
non è certo quella di "fare casino" ma di dare vita a una protesta pacifica», spiegano.
All’evento, ritrovo alle 22 in piazza Dante, hanno già aderito in circa 400, ma solo questa sera si vedrà se l’iniziativa, nata on-line, riuscirà a concretizzarsi anche nel mondo reale. Di sicuro, in piazza ci saranno i giovani di Generazione Democratica del Pd, che hanno già annunciato la propria adesione alla serata. «Vivere la nostra città è un diritto, non un abuso, un’esigenza, non un vezzo, e siamo costernati nel trovarci, ancora una volta, innanzi a iniziative di chi, con ordinanze e proclami, va nella direzione opposta», spiegano.
L’altra sera in piazza dei Signori, intanto, la festa è proseguita come sempre. E «armati» di chitarre, clarinetti, violini e anche due degli ormai famigerati bonghi, «i butei e le butele di piazza Dante» hanno continuato a disobbedire. A rischiare la sanzione, che è di 100 euro la prima volta, e poi 250, 450 e il ritiro dello strumento ai suonatori recidivi, erano in poco più di una decina.
Ma nessuna divisa è comparsa all’orizzonte, e nessun verbale è stato compilato, anche se di frastuono ne è stato fatto parecchio, questa volta. Se le note di chitarre, violini e flauti non oltrepassa le mura del palazzo della Prefettura, il tam tam ritmato dei bonghi si. Lo scorso mercoledì, infatti, prima di mezzanotte i bonghisti avevano smesso di suonare mentre l’altra sera hanno proseguito fino all’una passata. Quella di questa sera si preannuncia quindi una nottata elettrica.
E non solo per il suono degli strumenti di piazza Dante, ma anche per le note del gruppo della destra sociale Zetazeroalfa, che si esibirà in Zai e che si prevede richiamerà esponenti dell’estrema destra da gran parte d’Italia. E per le canzoni che risuoneranno invece da Veronetta, dove è stato organizzato un altro concerto negli spazi del collettivo Metropolis.
Fonte: DNews – 20/05/2009
Il caso. L’associazione Madri insieme per Verona chiede al sindaco iniziative contro la serata in un locale
"Il Comune respinga la band di estrema destra"
"Abbiamo invitato il sindaco e i consiglieri comunali a visitare il sito di blocco studentesco perché siamo informati di quale sia il repertorio proposto dal gruppo che il 22 maggio suonerà a Verona".
A dichiararlo è Chiara Stella di Madri insieme per una Verona civile, che aggiunge: "Come madri ci riteniamo preoccupate che gruppi nazirock possano venire a suonare nei locali della nostra città. Il Consiglio ha parlato ieri della lettera, ma non ci ha dato ancora nessuna risposta. Noi chiediamo che venga presa una posizione".
Il fatto che venerdì prossimo suonerà a Verona un gruppo che propone testi di estrema destra, era già stato segnalato dal collettivo Metropolis durante la presentazione del libro Bande nere di Paolo Berizzi. In quell’occasione un giovane studente del Maffei, militante del Collettivo Studentesco Verona, aveva chiesto un coinvolgimento di tutta la società civile in nome di una forte presa di posizione contro un’ideologia di estrema destra sempre più dilagante a Verona.
Nello specifico si era rivolto proprio a Madri insieme per una Verona civile perché, oltre a portare avanti il lavoro di informazione e sensibilizzazione nelle scuole, si impegnassero a dare anche una risposta politica a eventi come quello imminente del 22 maggio. La risposta, almeno da loro, è arrivata.