[ Comunicato Assemplea 25 aprile ]
Oggi Verona ha riconquistato un pezzo di libertà perché si è determinata dal basso l’apertura e l’occupazione di uno dei tanti luoghi resi invisibili, chiusi e inulizzati e in attesa di una speculazione futura, o di un inquilino disposto a sborsare al proprietario quattordici mila euro al mese (quattordici mila euro capite?!: questo è l’affitto richiesto).
Verona libera e liberata nonostante il sindaco Tosi la voglia blindare ad ogni ricorrenza scomoda come quella del 25 aprile (le cariche nervose della polizia,verso chi manifestava in piazza Bra questa mattina lo dimostrano) o durante le manifestazioni per rivendicare o difendere i diritti di cittadinanza ed esistenza. Eventi che restituiscono alla memoria collettiva la necessità di rinnovare gli ideali resistenziali attualizzandoli nelle lotte sociali e politiche odierne (impossibile dimenticare l’immensa manifestazione di migranti, studenti, precari del 25 aprile dello scorso anno).
Quello che avviene oggi e in divenire non è solo la riappropriazione di spazi di libertà fisici, ma anche e soprattutto la conquista di spazi mentali, culturali e politici perché determinano partecipazione, condivisione e forme di vita libere: di esprimersi, di muoversi, di disobbedire ai divieti, di insorgere.
Spazi liberati altrimenti abbandonati, blindati e chiusi come le menti di chi governa questa città: una “close mind” pericolosa perché privilegia i poteri forti e lo sperpero di denaro pubblico in grandi opere devastanti senza ascoltare e considerare i pareri e le necessità dei “suoi” cittadini.
Politici che ignorano quanto il benessere sociale e la sicurezza non si determinano attraverso un maggiore sfruttamento delle risorse (limitate) o l’applicazione di strumenti securitari ed escludenti: le telecamere, i test antidroga, le politiche “preventive”, repressive e di controllo nelle scuole, sui posti di lavoro, come nelle strade.
Ma si determinano attraverso l’apertura di reali spazi di libertà sempre più richiesti e necessari, spazi fisici e mentali che riconoscano le nuove forme di vita insorgenti, giovani, meticce ed autogestite, sempre più presenti e necessarie nel tessuto sociale metropolitano. Nuove generazioni e nuovi cittadini che vivono con diffidenza e rabbia le politiche restrittive ed escludenti sociali ed economiche dove non solo il reddito ed i diritti vengono ristretti e resi precari, ma la vita intera viene limitata nella propria inalienabile aspirazione che è la libertà.
Oggi si è dimostrato che gli spazi sociali, le case, i diritti sui posti di lavoro come nelle università si devono conquistare e difendere soprattutto in tempi di crisi e di malgoverno.
Oggi si è dato un segnale di discontinuità rispetto alle politiche securitarie dello sceriffo Tosi…
Si è dimostrato che Verona è libera se è sempre più liberata.
Collettivo Metropolis, Collettivo Studentesco Verona