Verona – Serpelloni e gli “invasori” di ambienti sanitari

Sono inqualificabili e prive di fondamento le dichiarazioni del Capo per le politiche antidroga Giovanni Serpelloni.

Il dottore parla di “invasione di ambienti sanitari
particolarmente sensibili e protetti”. Di fatto il Sert 1 di Via
Germania è una struttura isolata e in piena zona industriale, lontana
dal tessuto sociale e difficilmente accessibile con i mezzi pubblici.

Gli spazi del Sert 1, come avvisa il cartello in
entrata, sono costantemente videosorvegliati, alla faccia della privacy
delle persone, e sono battuti quotidianamente dalle volanti della
polizia che fermano e identificano gli utenti. Questa è l’area protetta
che gli attivisti avrebbero violato. Questa è la protezione che si da a
chi chiede un servizio di cura che dovrebbe essere garantito
nell’anonimato. Il diritto di essere curati (nel senso di “prendersi
cura di”) e non controllati e schedati viene qui sistematicamente
disatteso.

Il dottor forse non sa che molti di coloro che
pacificamente hanno denunciato le sue inefficaci politiche “preventive”
sono operatori sociali che quotidianamente lavorano nella Prevenzione,
e che sono costretti dalle politiche governative a trasformarsi in
controllori che segnalano e schedano i comportamenti ritenuti devianti
mortificando la propria professionalità e lo spirito stesso del
servizio sociale.

Inoltre l’ampio salone d’attesa, all’arrivo degli
attivisti, era completamente vuoto e questo la dice lunga sull’utilità
pubblica di questa struttura che altro non è che un ufficio governativo
di rappresentanza delle politiche ideologiche repressive e di controllo
sociale che indicano un pratica a sfondo religioso e senza basi
scientifiche: la cristo-terapia, quale metodo di recupero efficace.

Ma il dottor Serpelloni non vuole entrare nel merito
dei contenuti. Non a caso! Non vuole confrontarsi con chi si oppone
alla sua visione retriva, non scientifica, in controtendenza europea,
che porta ad un progressivo riespandersi del "controllo sociale"
attraverso il diritto penale e amministrativo.

Giovedì, giorno di inizio a Trieste di “un’altra
conferenza” sulle droghe, alternativa a quella voluta dall’on.
Giovanardi abbiamo voluto far sapere a tutti che un’altra via è
possibile.

Nessun servizio pubblico è stato interrotto
dall’intervento degli attivisti, come vuole far credere il dottor,
nessun passaggio è stato impedito e nessuna telecamera o macchina
fotografica ha violato la privacy dei potenziali pazienti.

Nessun fumogeno è stato acceso all’interno del Sert e
l’unico fumo che vediamo è quello che il dottor Serpelloni vende e
impone con le sue politiche proibizioniste e restrittive delle libertà
collettive e individuali.

Operatori Sociali ed Educatori Consapevoli del Nord-Est

Centri Sociali e Spazi Autogestiti del Nord-Est

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