Verona 25/11/05. Contestato il JOB&Orienta

Guarda il video della contestazione al JOB&Orienta – 25 novembre 2005

http://www.youtube.com/watch?v=-iYgEkl-0Vs

Manifestazione contro Job&Orienta a Verona. Cariche della polizia.

Nella mattina del 25 novembre il corteo di circa 500 studenti
universitari e medi superiori di Verona, Padova, Venezia, Vicenza,
Torino, Milano e delle realtà di movimento veronesi (Chimica, Pink,
Giovani Comunisti, Equilibrio Precario) si è mosso dalla stazione di
Porta Nuova in direzione di Job&Orienta per entrare e manifestare
il proprio dissenso a quella che consideriamo essere una vetrina della
precarietà del lavoro, dell’aziendalizzazione della scuola e
dell’asservimento dei saperi proprio nel punto di collegamento tra la
formazione e l’orientamento lavorativo.
Un corteo vivace e determinato che ha ribadito la propria alterità al
corteo dei sindacati confederali, per l’incompatibilità ad una politica
concertativa che ha favorito il processo di precarizzazione del lavoro
e della vita stessa.
Il corteo è arrivato all’ingresso della fiera dove un cordone di polizia sbarrava l’entrata.
L’obiettivo già abbondantemente dichiarato in settimana era quello di
entrare (con i carrelli della spesa a simboleggiare il nostro essere
studenti e non clienti) per praticare azioni simboliche di
comunicazione e contestazione in punti ritenuti particolarmente
significativi: un cervello di cartone presso lo stand del Ministero
dell’Istruzione, un manichino flessibile davanti al padiglione dei
sindacati e del Ministero del Lavoro, una serie di fotografie
riguardanti l’attacco con armi chimiche (fosforo bianco) presso lo
scandaloso stand dell’esercito italiano.
Pensavamo di doverci
trovare nella spiacevole condizione di trattare l’accesso di una
delegazione in fiera, pur avendo il diritto di entrarci tutti/e
liberamente, dato che l’ingresso è libero.
Abbiamo invece
assistito all’ennesima azione repressiva delle forze dell’ordine che ci
hanno impedito di entrare caricando e picchiando selvaggiamente
chiunque si trovasse alla portata dei loro manganelli (spesso usati
alla "genovese", impugnati al contrario).
Davanti agli sguardi
attoniti delle persone che si recavano alla fiera (per lo più
scolaresche e docenti) molti sono stati i ragazzi e le ragazze (alcuni
giovanissimi studenti) che hanno riportato ferite e contusioni causate
dalla violenza gratuita e vigliacca dei poliziotti.
Tuttavia il
corteo non si è fatto intimidire ed ha continuato l’assedio di fronte
al Job&Orienta occupando viale del lavoro (oggi diventato "viale
del lavoro precario") e bloccando il traffico per circa mezz’ora.
Quanto avvenuto non è un caso, bensì il segnale di una volontà
preordinata che intende reprimere ed emarginare il movimento (tanto i
coordinamenti universitari e studenteschi quanto le realtà
antagoniste), anche a causa dell’inevitabile autonomia e alterità da
certa sinistra istituzionale e sindacale.
Oggi abbiamo
manifestato ancora una volta il nostro rifiuto totale (senza se e senza
ma) alla precarietà, abbiamo rivendicato il diritto all’accesso dal
basso ai saperi liberi critici e plurali, abbiamo espresso
l’intelligenza e la radicalità di una giornata di conflitto creativo,
propositivo e non meramente rituale come lo sciopero a singhiozzo
offerto dai sindacati.
Job&Orienta è stata concretamente "disorientata" da tutti/e i soggetti diversi che hanno dato vita alla mobilitazione.
Il divieto di accedere alla fiera, la negazione del diritto alla
contestazione dimostrano la forza delle nostre idee e la fragilità
della loro vetrina.
Quanto è successo oggi a Verona e nelle altre
città in movimento è una conferma della consapevolezza che il nostro
tempo è qui e comincia adesso!

Collettivo studentesco universitario per la conquista delle galassie
Collettivo studenti medi
C.s.o.a. la Chimica
Circolo Pink
Equilibrio Precario

 

Contestazione al JOB&Orienta? 

Nel percorso di costruzione e preparazione della manifestazione del 25 novembre 2005 a Verona di contestazione del JOB&Orienta promossa dal collettivo studentesco universitario e dal collettivo studenti medi della città scaligera in occasione dello sciopero generale contro la finanziaria, domenica 20 novembre si è tenuta presso il C.S.O.A. La Chimica di Verona una partecipata ed intensa assemblea tra le realtà studentesche e di movimento di Torino, Bologna, Padova, Vicenza, Venezia e Verona.

I collettivi studenteschi di Verona, innanzitutto, ringraziano tutti i partecipanti per aver dedicato una domenica alla preparazione dell’evento del 25 novembre, segno di maturità e senso di responsabilità del movimento degli studenti universitari e delle scuole superiori d’Italia.
A tutti coloro che fossero motivati a partecipare o aderire alla manifestazione rendiamo note le conclusioni politiche di tale assemblea che integrano e chiarificano l’appello della manifestazione da noi precedentemente diffuso, manifestazione che, con questo passaggio, diventa un appuntamento condiviso da realtà studentesche di diverse città e una tappa fondamentale del percorso del movimento.

Collettivo studentesco disorientato per la conquista delle galassie – Verona

Disorientiamo il JOB&Orienta e conquistiamo le galassie
Manifesto/Appello per la manifestazione nazionale del 25 novembre a Verona

Partenza dalla stazione di Porta Nuova – ore 9.30

1. Consideriamo il 25 novembre come una tappa del cammino del movimento universitario e delle scuole medie superiori cominciato con le prime occupazioni di scuole ed università da parte di soggetti studenteschi autorganizzati e che ha visto nella manifestazione del 25 ottobre a Roma un momento importante di protesta e lotta contro le riforme Zecchino, Berlinguer e Moratti, responsabili di un processo di dequalificazione, privatizzazione e precarizzazione dell’istruzione pubblica. Contro una politica che impone alla scuola un rigido classismo, che degrada le migliori tradizioni culturali, che programma l’ignoranza storica e la cancellazione della memoria, oltre 150.00 fra studenti, professori, ricercatori, ecc. sono arrivati davanti al Parlamento (mentre all’interno del palazzo si votava il DDL Moratti) per rivendicare il loro diritto a studiare con lentezza, ad un lavoro sicuro, a sviluppare un sapere critico, a partecipare alle decisioni che riguardano il loro presente ed il loro futuro. Siamo convinti che la cultura non possa essere ostaggio di brevetti, copyright, aziende o interessi privati. Altri due momenti hanno caratterizzato il cammino del movimento studentesco: l’assemblea nazionale studentesca del 6 novembre a Roma nella quale è stato elaborato l’importante ‘Manifesto per l’autoriforma dell’università’ e il 17 novembre, giornata mondiale degli studenti, costruendo situazioni di lotta e momenti di conflitto in quasi tutte le città italiane. Tutto questo cammino è stato fatto senza alcuna ‘sponsorizzazione’ da parte di partiti politici o sindacati confederali, ma è frutto dell’albero dell’autorganizzazione.

2. Il 25 novembre è per noi una giornata di lotta anche contro la finanziaria dell’attuale governo di centro-destra che riduce ulteriormente i finanziamenti pubblici alle scuole ed alle università statali e contro una politica che vuole far passare parole quali flessibilità e dinamismo come possibilità di un futuro migliore, mobile e qualificato per tutti ma che in realtà precarizza drammaticamente il mondo del lavoro, dell’istruzione e la vita stessa. Convinti di questo contesteremo il Job&Orienta, evento fieristico dallo slogan ‘Giovani: speranze, responsabilità, sfide’.
Le università, il terzo settore, l’esercito, cooperative e agenzie interinali, attraverso modelli come stage, tirocini offrono le loro proposte ai giovani pieni di speranza, senso di responsabilità, aperti a nuove sfide.
Noi, studentesse e studenti, in quanto giovani, quindi preoccupati per il nostro futuro, coltivatori della speranza di poter vivere e studiare in un mondo meno precario e frenetico, con un senso di responsabilità nei confronti di coloro che soffrono a causa di questo sistema, accettiamo la sfida per costruire dal basso e collettivamente un’altra società. Siamo studenti non siamo clienti.

3. Il 25 Novembre è per noi l’occasione per una grande mobilitazione di lotta autorganizzata da parte del movimento studentesco e di tutti i soggetti sociali che si riconoscono come incompatibili con le logiche di potere praticate da partiti politici sia del centro-destra che del centro-sinistra e con le politiche concertative dei sindacati confederali. Diritto allo studio e diritto ad un reddito garantito per tutte/i per noi vuol dire opporsi ad una politica di emarginazione e precarizzazione sociale.
Nelle scelte politiche e nelle pratiche attuate dai sindacati confederali non ci riconosciamo e per questo la manifestazione seguirà un percorso alternativo che simbolicamente rappresenta la nostra distanza e radicale diversità dalla logica consociavistica.
La scelta di costruire un corteo alternativo a quello dei confederali e di contestare il JOB&Orienta in quanto simbolo dell’esistente che rifiutiamo rappresenta la nostra alterità rispetto alle scelte di coloro che si sono resi complici dei governi di centro-sinistra fautori di leggi come il pacchetto Treu, delle riforme Zecchino e Berlinguer, responsabili di aver aperto la strada alle successive leggi 30 e riforma Moratti del centro-destra, entrambi subalterni al neoliberismo perché incapaci di un progetto alternativo di società.

Facciamo del 25 novembre una grande mobilitazione studentesca e del precariato sociale, costruiamo un corteo colorato, creativo ed intelligente capace di strappare il velo dell’ipocrisia e dimostrare le false promesse e gli interessi economici che si nascondono dietro la vetrina del JOB&Orienta.

Il percorso del movimento studentesco proseguirà anche dopo la manifestazione del 25 e saremo il 26 ed il 27 novembre a Torino al fianco di coloro che da anni lottano contro la TAV e il 3 dicembre a Roma in occasione della manifestazione nazionale dei migranti contro i Centri di Detenzione Temporanea (CPT), la Bossi-Fini/Turco-Napolitano e per i diritti di cittadinanza.

Tale percorso dimostra come i luoghi ed i soggetti che elaborano ed incarnano la cultura sono ridiventati elemento critico nei confronti di un pensiero unico devastante e mortifero che vuole privarci della parola, della dignità, della memoria e della visione di un altro mondo.

Un altro mondo è possibile
Il nostro tempo è qui e continua adesso

Assemblea degli studenti medi ed universitari del nord Italia