Tira fuori la spia che è in te.
Guarda. Ascolta. Osserva. Annota. Fotografa. Intuisci. Origlia.
Fuori, c’è solo l’uomo nero.
Un’auto che non hai mai visto. Quel tipo, con il cappuccio tirato su. Quel…quel negro. Un rumore insolito sotto la tua finestra. Quei tre, fermi vicino al negozio. In condominio quelle 6 famiglie marocchine. Questo odore.
Sospetto. Sospetto. Sospetto.
Il rapporto di buon vicinato non esiste.
Solo il sospetto continuo, indiscriminato può garantirti la sicurezza.
Non puoi fidarti. Del vicino di casa. Del condomino sopra, sotto, a fianco del tuo appartamento. Delle persone che passano nel tuo quartiere.
Sono tutti potenziali criminali. Anzi, non potenziali. Il tuo prossimo è criminale.
Tutti. Tranne te.
Che però sei pericoloso per il tuo vicino. Quello pensa che di te non ci si possa fidare. Ti ha visto ospitare della gente… Ti vede camminare con un cappello che ti copre il viso. Non ama sentire la musica che suoni. Quello che cucini. Il tuo odore. Poi continui a legare la tua bici vicino alla sua porta.
Zona controllo del vicinato.
Qui attorno ciascuno di noi controlla l’altro.
Non c’è niente e nessuno che passi inosservato.
Ciascuno di noi ha il dito incollato sul tasto del telefono con il numero della polizia.
Ciascuno di noi ha una penna e un blocco per annotare targhe.
Ciascuno di noi ha al collo una macchina fotografica.
Ciascuno di noi ha un registratore a portata di mano. Sempre acceso.
Tu controlli me. Io controllo te. Entrambi controlliamo quello che ci sta passando sotto la finestra di casa. Si muove con fare sospetto. Ha un colore della pelle che non corrisponde.
No. Non non si tratta di un riassuntino per elementari di 1984 di Orwell. Non è neppura la descrizione di una qualche scena di Brazil.
E non centra neanche il visionario Dick.
Semplicemente, è ciò che si immagina possa succedere se venisse veramente messo in pratica quello che trovate scritto qui.
Si parla del piano della Regione Lombardia. Su cosa? Ma sulla sicurezza, naturalmente.
Dopo il mezzo flop delle ronde del Mar(r)oni, l’assessore Maullu (che nome…viene il sospetto che…) ha pensato bene di imitare, in maniera un po’ più rozza, l’anglosassone "Neighbourhood Watch".
Non centra niente la letteratura. Cosa vuoi che legga un personaggio come Maullu? La Padania, Il Giornale. Poco altro.
Il piano "controllo del vicinato" dell’assessore regionale vorrebbe affidare la sicurezza direttamente ai cittadini.
Insomma, è un invito a fare la spia. A diventare delatore.
Cartelli dissuasori, volantini, adesivi che segnalano le zone sotto spiata reciproca.
Potere ad associazioni e amministratori di condominio, incaricati di indicare alle forze dell’ordine le persone sospette.
Pensa se ti capitasse la sventura di stare sul cazzo al tuo amministratore.
Ma soprattutto. È evidente quali siano i soggetti che il piano creapaura/sospetto/delazione vuole colpire.
Migranti, prima di tutto. Se vedi un colore diverso dal "white", chiama. O è un criminale o è un clandestino. Che è lo stesso.
Comportamenti a-sociali. Ragazzi/e che vivono le strade e i quartieri come luoghi di socilizzazione e diveritmento, invece di rinchiudersi negli ambienti istituzionalmenti dedicati a ciò (discoteche, bar). Ascoltare e fare musica, dipingere un muro, pattinare, scivolare con lo skater, baciarsi, bere una birra.
Tutti comportamenti a rischio. Potenzialmente criminali.
Segnala tutto alle forze dell’ordine. Perché questa è "una zona sotto il controllo del vicinato", perché in questo "quartiere c’è chi ti osserva ed è pronto a chiamare la polizia".
Questo modo di proporre l’iniziativa del cittadino contro i comportamenti criminali non ha niente ha che fare con, ad esempio, la sollecitazione a denunciare il pizzo, ad uscire dal silenzio rispetto comportamenti mafiosi. Non c’entra nulla con il tentativo di rendere la società civile attiva. Partecipe. Capace di protagonismo.
Le amministrazioni comunali che si presteranno al piano, riceveranno più finanziamenti per la sicurezza.
Ovvio. Da che mondo è mondo, le spie si pagano.
Giuda 30 denari. Ma almeno aveva una missione, diciamo così, "superiore".
Qui invece siamo al meschino. Che però stimola la partecipazione sociale alla costruzione del controllo sociale.
Dove ha preso l’input l’assessore Maullu? Dalla sperimentazione che è già iniziata in un paesino, Caronno Pertusella, nel varesotto. Terra di lega. Terra di razzisti esperti. Su come si crea paura. Su come si costruisce il bisogno di sicurezza.
O dall’altra iniziativa, sempre di una giunta leghista, quella del vicesindaco di San Martino dell’Argine (Mantova), Alessio Renoldi e dell’assessore alle politiche sociali (sic!) Cedrik Pasetti, che invita sempre i cittadini a denunciare i clandestini.
Su cosa si basa la fiducia di Meullu che la gestione "dal basso" della sicurezza funzioni? Sono così sicuri che la "gente" non cominci a cercare un altro tipo di sicurezza?
Si cerca in continuazione sicurezza e ordine.
Come se portassero la pace, la libertà, la felicità.
Non portano nulla.
L’ordine crea finta libertà, la libertà crea l’ordine, non il contrario.
La sicurezza crea finta pace, la pace crea la sicurezza, non il contrario.
Che continuino a far giganteggiare questo e quel provvedimento per la “sicurezza” ma nel frattempo si muore negli istituti atti a creare “sicurezza”.
Sono totalmente inutili, sono totalmente insulsi.
Sono provvedimenti fatti ri demagogia e retorica, sono provvedimenti che creano smisurata paura, inutile.