Fonte: Corriere del Veneto.it – Verona 06/10/2009
Verona – I primi a dirlo, sono loro. «Non ci sarebbe nulla di strano o pericoloso nell’annunciata partecipazione di due assessori all’istruzione a un incontro pubblico organizzato da una realtà studentesca sui temi della scuola. Due esponenti istituzioni che accettano di dialogare con gli studenti sui loro problemi sarebbero da premiare e il fatto non andrebbe denunciato né stigmatizzato ». E fin qui tutto bene. Ma poi c’è il «ma», che in questo caso è a dir poco inevitabile. «Ma se l’incontro a cui parteciperanno l’assessore provinciale Luciani e l’assessore regionale Donazzan si svolge a Casapound ed è organizzato da Blocco Studentesco, qualche problema c’è». E non potrebbe essere altrimenti, quando i distinguo diventano politici. E a farli è il collettivo studentesco, che nell’antifascismo ha un credo.
Il «problema » l’hanno sollevato eccome. E anche a uno dei diretti interessati. A quel neo assessore provinciale alle politiche giovanili e all’istruzione Marco Luciani nel cui ufficio si sono presentati in una ventina. Lo striscione d’apertura del – riuscito perfettamente visto che nel palazzo provinciale di lungadige Capuleti non c’era nessuno e che l’ingresso è assolutamente «aperto» a tutti a differenza di altre sedi – era alquanto eloquente. «Luciani, Donazzan vergogna», con vergata una svastica gettata in un cestino. Sono arrivati dritti dritti all’ufficio dell’assessore, i militanti del collettivo. E lui era sulla porta. «Siamo indignati dal fatto che lei partecipi a un’iniziativa di Blocco Studentesco. Lei sa cos’è?». L’assessore, assolutamente serafico ha risposto di sì, di sapere cos’è. «E non mi risulta che sia un’associazione fuorilegge». Tant’è. Il collettivo non ne fa una questione di «carte bollate».
«Il Blocco non è una formazione politica qualunque, è un gruppo neofascista», ha tagliato corto il portavoce del collettivo, parlando di quell’associazione studentesca «affiliata» a Casapound, ai «fascisti del terzo millennio». L’assessore regionale Donazzan e il collega provinciale Luciani – entrambi ex An ora Pdl – sabato pomeriggio saranno nella sede di Casapound in via Poloni a un dibattito sull’apertura dell’anno scolastico. «Lei – hanno detto i militanti del collettivo a Luciani deve prendersi le responsabilità delle sue azioni. Secondo noi gruppi come questo vanno isolati perché portano avanti la sottocultura fascista». Lui, l’assessore, sempre più serafico ha risposto. «Sono qui da tre mesi e ho sempre detto che mi confronterò con tutti, anche con il Blocco Studentesco che è una formazione politica che segue un percorso ben diverso dal mio, un percorso che io non condivido. E’ comunque un gruppo legittimato dal fatto di avere dei rappresentanti eletti democraticamente nella consulta studentesca, l’organismo che per me rimane l’unico interlocutore istituzionale. Il fatto che io partecipi a quell’incontro non vuol dire che ne condivida le idee».
Loro, quelli del collettivo, gli hanno consegnato un dossier su quanto accaduto a Verona negli ultimi anni. «Se voi andate ai loro incontri rendete ‘normali’ formazioni come questa o come Forza Nuova che solo in una città come Verona trovano questi spazi. Quello che è ‘normale’ qui, anche con la vostra presenza non lo è da altre parti e non lo deve essere. Ci chiediamo con quale coraggio esponenti delle istituzioni, invece di affrontare e isolare questi gruppi, espressioni di pericolosi fenomeni sociali, offrano loro collaborazione. O siete ignoranti e non sapete chi sono o siete complici». Ma l’assessore non lo hanno preso in castagna. «Alcuni esponenti del Blocco sono stati eletti democraticamente nella consulta. Chi l’ha permesso se non gli studenti stessi? Se si presentano alle elezioni, se vengono eletti i primi a legittimarli siete voi». «Ma lei – ha rimbrottato il collettivo – li delegittimi attraverso il suo ruolo». Mezz’ora di botta e risposta. Poi un fumogeno con lo striscione disteso davanti agli uffici. Si dovrà aspettare sabato pomeriggio per capire se a Verona il prossimo sarà un fine settimana tranquillo.