Fonte: Corriere di Verona – 17/05/2009
VERONA – “Invece di vietare le piazze a chi suona i bonghi,
l’amministrazione comunale dovrebbe iniziare a preoccuparsi delle
sempre più frequenti esibizioni nei locali cittadini di gruppi nazirock
che inneggiano alla violenza e a Hitler”. L’appello è stato lanciato
dagli attivisti antifascisti riuniti sotto la sigla di “Cittadini
dell’altro comune”, dopo aver appreso che venerdì prossimo suonerà in
città il gruppo ZetaZeroAlfa, il cui leader è Gianluca Iannone, tra i
fondatori di Casa Pound. Ma non si sono limitati alle parole e ieri
pomeriggio, una trentina di loro è andata direttamente al Blob Club di
via Lussemburgo (il locale in cui dovrebbe esibirsi la band) per
presentare una diffida al titolare, invitandolo a rinunciare a ospitare
e dare visibilità a gruppi neonazisti. Hanno trovato solamente una
dipendente che ha detto di non sapere nulla del concerto e ha promesso
di riferire al superiore e hanno spiegato di “essere stanchi del clima
di odio e intolleranza cresciuto in città, di cui la morte di Nicola
Tommasoli rappresenta solamente la punta dell’iceberg”. “Sappiamo che
al Blob, poche settimane fa si sono esibiti anche i Sumbu Brothers,
altra band nazirock – hanno detto -. La musica, soprattutto per i più
giovani, può essere un fattore di forte aggregazione che li spinge ad
aderire a credenze e comportamenti senza una piena consapevolezza”. E
invitano la popolazione a “fare pressione” inondando di telefonate, fax
e mail di protesta gli uffici del Comune. “Questo concerto è un’offesa
alla città e va impedito – hanno detto davanti al locale -. C’è
un’altra Verona fatta da cittadini democratici che non vuole cedere
alle derive razziste del senso comune”. Nelle loro parole anche una
denuncia nei confronti di chi tollera e “si rende partecipe” del
proliferare delle azioni neofasciste. “Nella notte tra giovedì e
venerdì qualcuno ha imbrattato la facciata della sede del Collettivo
Metropolis in via Mazza con la scritta “Ocio!!” – hanno raccontato gli
attivisti del collettivo -. Questa volta l’intimidazione non è anonima
perché sempre sul muro hanno lasciato la firma del Blocco Studentesco,
organo di Casa Pound. Il fatto che siano arrivati a rivendicare
pubblicamente queste azioni dimostra la loro convinzione di poter
godere di un certo appoggio e di una certa impunità da parte dei poteri
forti. Ma noi non ci spaventiamo, continueremo a denunciarli e a
combattere questo clima d’odio”.
Fonte: L’Arena – 17/05/2009
Proteste. Metropolis diffida il gestore del Blob Club ad accogliere il concerto della band del leader di CasaPound
Al Blob club di via Lussemburgo sono entrati poco dopo le 16, il
gestore non c’era. «Arriverà dopo le 20» la risposta della signorina
alla cassa al portavoce del gruppo «cittadini e cittadine indignati
dell’altro comune» composto da giovani del collettivo Metropolis, del
Collettivo studentesco e dell’ex Chimica che chiedeva di poter parlare
con lui per «diffidarlo pubblicamente ad ospitare, il 22 maggio, il
concerto degli Zetazeroalfa». Una diffida che trae origine dal
«carattere violento, razzista, discriminatorio e di incitamento
all’odio della band» e dal fatto che «Casapound, associazione
organizzatrice dell’evento (il leader della band è Gianluca Iannone,
fondatore di Casapound) si richiama nelle parole e nei fatti al
fascismo e al razzismo».
«Considerati i gravi fatti di cronaca, un
omicidio (quello di Nicola Tommasoli) e decine di aggressioni che hanno
come colpevoli appartenenti all’estrema destra e vista l’importanza dei
raduni musicali nella diffusione tra i giovani di queste formazioni e
delle loro pericolose ideologie» ritengono che ogni concerto di destra
sia un’offesa a Verona e chiedono ai cittadini di inondare di
telefonate, fax e mail di protesta il Comune i quotidiani. «Il sindaco
vieta di suonare nelle piazze», aggiungono, «noi chiediamo di non far
passare sotto silenzio che ci siano locali che ospitano queste band». E
segnalano che venerdì sul muro di Metropolis è apparsa la scritta
«Ocio!!!». «C’è la firma: Blocco studentesco, credono di essere
impuniti».