Oggi liberiamo uno spazio.Dal degrado e dall’abbandono in cui versa da molti anni. Su richiesta
di un solerte amministratore la proprietà lo ha da poco ripulito
spazzandone l’esterno. Ma come di consueto il problema vero non viene
affrontato. Lo spazio rimane “immobile” perché serve “immobile”, in
attesa di una delle tante operazioni di speculazione edilizia. Nessuno
oggi si avventurerebbe nell’affittarlo o tantomeno alle cifre
astronomiche a cui viene proposto.
Attenderà di essere venduto a beneficio esclusivo di qualche
palazzinaro per ricavarne appartamenti di lusso in una Veronetta
residenziale, ristrutturata, riqualificata dal degrado(!) o per farne
altrimenti l’ennesimo “piccolo” centro commerciale a scapito delle
“botteghe”, del piccolo commercio e artigianato che sopravvive a
Veronetta.
Oggi lo liberiamo perché, in una giornata così importante, è
innanzitutto nostro diritto resistere alla violenza di chi violenta il
territorio con scelte di politica urbanistica ed economica malsana a
scapito di chi il territorio vive..: dalla caserma Passalacqua al
traforo (con annessa nuova ZTL), dalla svendita del patrimonio pubblico
AGEC e ATER a quella dei palazzi storici del centro, dalle concessioni
edilizie ai “furbetti del quartiere” alla Menegolli, alla costruzione
di parcheggi sotterranei…per arrivare agli inceneritori o alla servitù
agli interessi delle cave e dei cementifici che pretendono il raddoppio
della strada della Valpantena o che divorano la Valpolicella…
Argomenti solo all’apparenza distanti fra loro.
Oggi liberiamo uno spazio perché siamo convinti che non esiste
democrazia se non c’è partecipazione. Nelle scelte strategiche.. come
nella vita di quartiere di ogni giorno.
Oggi, ai tempi della crisi, le domande e i bisogni della comunità sono
altri. dalla casa al reddito, dai servizi sociali agli spazi di vita,
di discussione, di cultura, di aggregazione liberi da logiche di
profitto, di consumo, alternativi alla logica delle “sale bingo” quanto
ai centri di aggregazione “istituzionali”, calati dall’alto, pensati a
misura
dell’anziano o del cittadino “utente”…che poi di fatto li ignora..
Lo liberiamo perché non crediamo alle logiche dell’emergenza sicurezza,
creata ad arte per il beneficio di molti, furbi, imprenditori politici
che ci insegnano ad avere paura delle nostre piazze, delle nostre
strade.
Per essere meno clandestini in quella che è anche la nostra città.
Perché i clandestini non dovrebbero esistere.
Proprio oggi che ci viene negato il diritto a sostare in gruppo non
autorizzati in una piazza, a sedersi in maniera indecorosa sulle
panchine (mangiando bevendo cantando), oggi che ci vorrebbero imporre
l’indecoroso divieto di manifestare in centro o davanti alle chiese,
oggi che ci impongono il paradossale divieto di entrare alla gran
guardia e partecipare alle commemorazioni ufficiali del 25 aprile per
il pericolo di contestare la legittimità del duca conte flaviotosi ad
officiare tale ricorrenza.
Oggi liberiamo uno spazio perché crediamo che la vera sicurezza si
ottenga estendendo i diritti di cittadinanza, riempiendo le piazze e le
strade di persone, di vita di protagonismo dal basso.
Oggi noi la liberazione la festeggiamo a Veronetta, e invitiamo tutti i suoi abitanti a parteciparvi.
…e a partecipare domani, domenica 26 aprile, all’assemblea aperta che
si terrà qui nel primo pomeriggio per discutere e condividere il
naturale bisogno, l’imprescindibile diritto, a scendere in piazza, a
percorrere un pezzo di strada assieme, il prossimo primo maggio, per ricordare Nicola Tommasoli, per ricordare che Nicola è ancora, ad un anno di distanza, ognuno di noi.
Assemblea 25 aprile