Verona. Storie di devastazione ambientale e saccheggio delle risorse

In un pianeta dove l’effetto serra sta già portando devastazioni e mutamenti sensibili del clima, lasciare mano libera alle società petrolifere è decisamente una scelta suicida.

MERCOLEDI 19 MARZO ORE 21.00
Metropolis Cafè, via Nicola Mazza 63/a – Verona

Nigeria in ostaggio delle multinazionali del petrolio: Delta del Niger, un disastro ambientale infinito
Le responsabilità italiane e internazionali

Proiezioni di video inediti
Interviene:
Bridget Yorgure, rappresentante del Mosop (Movimento per la sopravvivenza delle popolazioni Ogoni del Delta del Niger)

«Appartengo al popolo degli Ogoni, un’etnia costituita da oltre 2 milioni di persone che vivono sul Delta del Niger e da 8mila rifugiati che vivono negli Stati Uniti. Nella mia terra c’è la devastazione causata dalle 31 multinazionali che operano nel Delta dove si trovano giacimenti sia di petrolio che di gas naturale che interessano tutto il mondo. La Nigeria è l’ottavo produttore al mondo di petrolio e contribuisce per il 40% al riscaldamento globale per il modo in cui operano le multinazionali Agip, Shell, Chevron, ENI, …
“L’attività di estrazione di petrolio ha condotto gli Ogoni alla rovina: le terre, i ruscelli e le insenature sono totalmente e continuamente inquinati; l’atmosfera è avvelenata dai vapori di idrocarburi, metano, monossido di carbonio, biossido di carbonio e fuliggine emessi dal gas che viene bruciato 24 ore al giorno da 33 anni nelle vicinanze delle abitazioni. Pioggia acida e resti petroliferi hanno devastato la terra degli Ogoni.”Questa la denuncia di Amnesty International.

Mercoledì 26 marzo ore 21.00
Metropolis Cafè, via Nicola Mazza 63/a – Verona


Otro Ecuador – Video narrazione della Carovana in Ecuador

Interverranno:
Eugenio Pappalardo – resoconto della Carovana di Ya Basta in Ecuador, avvenuta dal 5-18gennaio2008.
Laura Zordan – Gruppo di ricerca Amazzonia, Università di Padova

Diariodibordo:
Viaggio tra le comunità e i pozzi in Amazzonia nella zona di Coca: Toxi-tour contro la devastazione dello sfruttamento petrolifero. Salango, costa pacifica: turismo comunitario e spiagge autogestite dalla "Comuna" nelle lotte indigene per la difesa della terra. Quito: incontro con le organizzazioni sociali e movimenti metropolitani. L’inarrestabile espansione della palma africana nella frontiera ecuadoriana e le sue conseguenze nelle comunità afro discendenti. Nel corso delle serate è possibile avere informazioni sui viaggi in Ecuador, previsti per l’estate 2008, e sulle carovane dell’Associazione Ya Basta!

Tornare a Genova – Verso la manifestazione del 17 novembre 07

tornare a genova 17 nov - OP
Verso la manifestazione del 17 novembre: "Tornare a Genova"
per Carlo, per noi, per il nostro futuro
 
Venerdi 16/11 ore 21.00
Metropolis Cafè
, via Nicola Mazza 63/a, Verona
 
Presentazione di OP: l’ordine pubblico durante il G8
Con la partecipazione di Carlo del GENOA LEGAL FORUM ed alcuni imputati e protagonisti delle giornate contro il G8.
 
Il nuovo DVD curato dalla Segreteria del GLF sulla gestione dell’Ordine Pubblico durante il vertice G8 a Genova nella giornata del 20 luglio 2001.
 
Realizzato dalla segreteria Genoa Legal Forum, il video presenta la ricostruzione dei fatti di venerdì 20 luglio 2001 attraverso i documenti acquisiti al processo contro 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio.
 
Attraverso video, foto, comunicazioni radio, telefonate 113 e la registrazione audio delle udienze, viene documentato come le FFOO abbiano gestito l’ordine pubblico nel pomeriggio di venerdì tra via Tolemaide e piazza Alimonda.
 
La disorganizzazione, la mancanza di coordinamento, l’interruzione dei contatti con gli organizzatori dei cortei, l’approccio militare ha trasformato le strade di Genova in un teatro di guerra.
 
Chi ha dunque messo in crisi l’ordine pubblico a Genova? 

Verona – Control Breakers in azione

 control breakers Writing Metropolitani Ribelli

Giovedì 8 novembre, in Veronetta, è stato colorato uno dei luoghi simbolo della precarietà.Il quartiere che per primo a Verona, ha sperimentato le
politiche legalitarie di repressione e controllo della giunta di
centro-sinistra prima e del sindaco-sceriffo leghista ora, si è ripreso
un piccolo pezzo di città. Una cinquantina di attivisti hanno
accompagnato con musica ed interventi l’opera di un writer che ha
sottratto un muro al grigio della legalità. Proprio il muro che aveva
assistito al sequestro ed allo sgombero violento del residence Embassy,
dove un anno fa una decina di famiglie, che pagavano regolari ed
esorbitanti affitti, erano state sbattute in mezzo ad una strada per
assicurare "il rispetto delle norme di sicurezza", che i proprietari
colpevolmente non garantivano.

L’azione simbolica ha voluto affermare, alla vigilia
dello sciopero generalizzato del 9 novembre, che la retorica della
legalità generà solo precarietà.

Il tentativo continuo di richiamare l’attenzione
pubblica al tema della sicurezza non fa altro che distrarre dal vero
problema che migliaia di lavoratori, famiglie, studenti, migranti,
pensionati vivono anche a Verona: la precarietà. Le espulsioni dei
cittadini migranti, la chiusura dei call center, gli sfratti, lo
smantellamento dei campi Rom, l’installazione di telecamere su autobus,
scuole, piazze puntano ad isolare e intimidire il conflitto sociale, a
precarizzare le esistenze, a creare insicurezza, a favorire tendenze
populiste, razziste e xenofobe, a limitare le libertà politiche per la
difesa dei diritti di cittadinanza.

La Finanziaria costituisce ancora una volta lo
strumento per imporre queste politiche antisociali con l’ennesimo
regalo a imprese e speculatori finanziari, con la riduzione dei diritti
dei lavoratori nel pubblico impiego, con il taglio di servizi
essenziali e la costituzione di risorse inadeguate per la casa.

Verso lo sciopero generalizzato reclamiamo diritti sicuri!