/antefatto:
locandina in università – vedi photo
la locandina della conferenza reca in basso a destra il logo dell’università di verona, quello di blocco studentesco e quello di casapound.
il collettivo universitario si mobilita immediatamente, sia con mail di studenti che dei rappresentanti degli studenti nei vari organi collegiali. il tono delle mail è più o meno questo:
/scrivo al rettore:
To: alessandro.mazzucco@univr.it
Subject: Spiegazioni conferenza blocco studentesco
Date: Tue, 19 Jan 2010
Magnifico Rettore,
essendo venuta a conoscenza che la nostra università ospiterà un’iniziativa di Blocco Studentesco, nota organizzazione neofascista cultrice di null’altro che violenza, odio razziale, omofobia e via discorrendo, nel ruolo di rappresentante in consiglio degli studenti, in consiglio di facoltà di lettere e filosofia e in consiglio del corso di laurea in lettere, Le chiedo di dare risposte al più presto sulla questione, e in particolare, alle seguenti domande:
chi ha concesso un’aula a queste persone?
chi ha permesso che il logo dell’università comparisse sulla locandina?
e perchè compare?
l’iniziativa è completamente esterna all’ateneo o c’è stata qualche forma di collaborazione?
Confidando in una sua risposta cercherò, con i colleghi e le colleghe, di avere delle spiegazioni da tutte le autorità accademiche competenti e di fare presente la gravità della cosa all’interno degli organi collegiali in cui sono stata eletta.
Nel ringraziarLa per l’attenzione le porgo cordiali saluti
mrp, rappresentante delle studentesse e degli studenti.
n.b.: in allegato la locandina pubblicitaria dell’evento in oggetto
/risposta del rettore al primo gruppo di appena quattro mail, dopo poche ore:
Egregi Signori,
il responsabile del gruppo “Progetto Abruzzo” – del quale ovviamente io non ho modo di conoscere né le inclinazioni politiche, né le consuetudini, ma solo quanto dichiarato sotto il profilo progettuale e il fatto che rappresenta un gruppo studentesco ufficialmente riconosciuto e finanziato dall’Università – ha chiesto il patrocinio e l’utilizzo del logo di Ateneo in occasione della conferenza stampa sugli aiuti mandati in Abruzzo dopo il terremoto.
Alla richiesta da parte mia di approfondire i contenuti dell’evento, il responsabile del gruppo studentesco ha risposto con il documento allegato.
La qualità delle motivazioni espresse da questa iniziativa è apparsa del tutto coerente con quanto questa Università e molte altre hanno già attuato in occasione della catastrofe avvenuta in Abruzzo, per cui è stata giudicata dal sottoscritto meritevole di essere ufficialmente riconosciuta da questa Università.
Dopo aver avuto visione del volantino inviatomi dal Signor S., sono rimasto vivamente sorpreso ed ho comunicato al responsabile del gruppo la diffida ad utilizzare il logo dell’università insieme con quello di organizzazioni di natura politica di qualsiasi genere come da lettera allegata.
Cordiali saluti.
Il Rettore
Prof. Alessandro Mazzucco
/nb.
il Rettore allega la sua diffida ad usare il logo dell’Università e la lettera di richiesta del gruppo studentesco "progetto abruzzo", in realtà casapound, dalla quale si deduce che sono già stati dati finanziamenti e patrocinio: da una ricerca tra i documenti amministrativi, veniamo a sapere che l’università ha già erogato 900 euro, 500 per i manifesti e 400 per la conferenza. pare inoltre che il gruppo non si sia servito dei regolari bandi che periodicamente l’università emette in favore di progetti culturali, educativi, ricreativi per gli studenti e le studentesse, realizzati dagli stessi.
/e allora scrivo:
Rettore Magnifico,
la sua risposta non mette a tacere uno stato inquietantemente dubbioso sull’accaduto.
il problema non è più il logo dell’università, ma il fatto che esponenti fascisti metteranno piede in università servendosi addirittura dei terremotati abbruzzesi per prodursi della pubblicità a loro favore, e in più portando a casa anche i finanziamenti dell’ateneo veronese, che dovrebbero essere destinati a ben altro che a foraggiare derive in camicia nera e saluto romano.
la invito a informarsi sui contatti che la persona, presumibilmente la stessa che le ha richiesto spazi e fondi, ha posto sul volantino precedentemente inviatole. in basso a destra, in posizione non del tutto casuale, figura il logo di casapound con tanto di carapace.
le invio dei link istruttivi [1, 2, 3] che penso le potrebbero fare cambiare opinione sull’opportunitò di dare luogo alla conferenza. già non poco tempo fa le aule del polo zanotto invece delle lezioni di letteratura, glottologia ed estetica, hanno risuonato tristemente delle farloccate leghiste di tosi e dei rigurgiti della peggior destra di feltri. non è stato un bello spettacolo.
è ancora in tempo per evitare una seconda figuraccia, che potrebbe essere ancora peggiore, se possibile.
mrp, rappresentante studenti e studentesse e del consiglio di facoltà lettere e filosofia del corso di laurea in lettere.
/domani presenterò un’interrogazione in merito alla questione al consiglio della facoltà di lettere e filosofia e altrettanto farà il mio collega di lista.
una copia della prima mail, quella con le domande viene consegnata nel pomeriggio alla segretaria della presidenza di lettere, con richiesta scritta di presentarla come interrogazione al consiglio di facoltà previsto per il giorno successivo. mercoledì 20.
mercoledì 20, al consiglio di facoltà, la missiva di cui sopra viene letta come primo punto all’o.d.g. dal preside in persona, dott. avezzù. purtroppo non ero presente, ma pare che gli interventi indignati dei docenti siano stati parecchi e tuonanti. il preside aveva già affermato di non voler concedere alcuno spazio ad iniziative del genere. la richiesta del gruppo "progetto abruzzo" gli era già pervenuta, ma non l’aveva presa in considerazione. il rettore invece sì e con leggerezza ha pure elargito fondi della comunità universitaria.
la levata di scudi contro l’uso spregiudicato degli spazi universitari è unanime. qualcuno ricorda che appena in dicembre, tosi e feltri sono stati ospitati per una conferenza, al termine della quale, alcun* student* sono stati trattenuti dalla digos, impunemente, solo per aver manifestato ciivilmente il loro dissenso.
/per il momento, a lettere, la conferenza non si fa
l’aula risulta essere indisponibile per quel giorno. ora si cercherà di recuperare il finanziamento e di denunciare la malagestione dei luoghi universitari per evitare che fantomatici gruppi, magari travestiti da buonsamaritano, si accaparrino spazi per poter fare propaganda a ideologie mortifere come quella fascista di casapound e blocco studentesco.
domani saremo a colloquio dal preside per capire come sia stata possibile una cosa del genere e come evitare che il gruppo, magari rivolgendosi a presidi di altre facoltà d’ateneo, possa trovare il modo di concretizzare il progetto nefando. per il momento il risultato otteunuto solo con qualche mail, dal collettivo, dalla sensibilitò e dall’attenzione di alcun* student* e dei rappresentanti da loro eletti, è un segnale incoraggiante, dati i tempi.
Nel frattempo, dalla locandina è scomparso il logo dell’Università di Verona.