Writing Metropolitani Ribelli
Giovedì 8 novembre, in Veronetta, è stato colorato uno dei luoghi simbolo della precarietà.Il quartiere che per primo a Verona, ha sperimentato le
politiche legalitarie di repressione e controllo della giunta di
centro-sinistra prima e del sindaco-sceriffo leghista ora, si è ripreso
un piccolo pezzo di città. Una cinquantina di attivisti hanno
accompagnato con musica ed interventi l’opera di un writer che ha
sottratto un muro al grigio della legalità. Proprio il muro che aveva
assistito al sequestro ed allo sgombero violento del residence Embassy,
dove un anno fa una decina di famiglie, che pagavano regolari ed
esorbitanti affitti, erano state sbattute in mezzo ad una strada per
assicurare "il rispetto delle norme di sicurezza", che i proprietari
colpevolmente non garantivano.
L’azione simbolica ha voluto affermare, alla vigilia
dello sciopero generalizzato del 9 novembre, che la retorica della
legalità generà solo precarietà.
Il tentativo continuo di richiamare l’attenzione
pubblica al tema della sicurezza non fa altro che distrarre dal vero
problema che migliaia di lavoratori, famiglie, studenti, migranti,
pensionati vivono anche a Verona: la precarietà. Le espulsioni dei
cittadini migranti, la chiusura dei call center, gli sfratti, lo
smantellamento dei campi Rom, l’installazione di telecamere su autobus,
scuole, piazze puntano ad isolare e intimidire il conflitto sociale, a
precarizzare le esistenze, a creare insicurezza, a favorire tendenze
populiste, razziste e xenofobe, a limitare le libertà politiche per la
difesa dei diritti di cittadinanza.
La Finanziaria costituisce ancora una volta lo
strumento per imporre queste politiche antisociali con l’ennesimo
regalo a imprese e speculatori finanziari, con la riduzione dei diritti
dei lavoratori nel pubblico impiego, con il taglio di servizi
essenziali e la costituzione di risorse inadeguate per la casa.
Verso lo sciopero generalizzato reclamiamo diritti sicuri!