È un attacco a trecentosessanta gradi quello che sta
avvenendo sul corpo e sulla capacità di produrre relazione delle donne.
Da una parte la normazione dei corpi con dispositivi di controllo e
l’ingerenza sulla libertà di scegliere rispetto alla riproduzione,
dall’altra il ruolo di vittime di mostri da cui non sono in grado di
difendersi. Da una parte si blocca l’accesso al mondo del lavoro con la
continua precarizzazione e contemporaneamente viene smantellato il
welfare. Pensavamo di aver visto il peggio quando la ministra Carfagna
ha emanato il decreto contro le sexworkers, sotto la regia di Tremonti
e tagliava i fondi per i centri antiviolenza, ma ancora non era
arrivata sulla scena la ministra Gelmini che con i suoi Ddl ha reso
evidente il progetto di far pagare la crisi a studenti precari,
ricercatori, insegnanti, genitori e soprattutto alle donne.
Davanti a questo terribile quadro, le donne vogliono
essere ancora una volta protagoniste. Dopo la manifestazione del 24
novembre del 2007 dove in centinaia di migliaia manifestarono contro il
pacchetto sicurezza e la violenza maschile, dopo essere state in prima
linea per la difesa del tempo pieno a scuola e nella lotta per
un’università diversa, torneranno in piazza, “Indecorose e Libere” per
manifestare contro la violenza maschile sulle donne, l’appuntamento è
sabato 22 novembre, alle ore 14.00 in Piazza della Repubblica a Roma.